Duro intervento di Ivan Magrì, esponente della segreteria dei Ds e della Direzione Regionale Lazio, sulla costituzione della società Etruria Trasporti Mobilità spa, sorta a margine della caduta della giunta De Sio. In una lunga e circostanziata nota stampa Magrì prende spunto dalle dichiarazioni rese ieri dal commissario prefettizio Angelo Di Caprio, il quale ha annunciato la piena legittimità della società, mentre sarebbe ancora al vaglio il nodo dell’affidamento diretto del servizio. Cliccare per leggere il testo integrale dell’intervento.
“Apprendo dai giornali che il Commissario Di Caprio ha terminato la verifica sulla legittimità degli atti riguardanti la costituzione di Etruria Trasporti s.p.a.
La notizia è di per sé curiosa perché o si dubitava del comportamento di chi li ha redatti e registrati, o la verifica è del tutto inutile e la notizia non c’è. E’ ovvio che un Comune possa costituire una società di diritto privato; così come è altrettanto ovvio che il Comune di Civitavecchia non possa affidare in house il servizio di trasporti pubblico urbano, così come conseguentemente è ovvio che senza affidamento non si possono redigere il contratti di servizio tra il Comune di Civitavecchia ed Etruria Trasporti s.p.a..
Ora, le ipotesi da avanzare sono due: o siamo di fronte a una decisione politica del Commissario di procedere all’affidamento in house senza che i termini di legge consentano ciò, confidando che nessuno faccia ricorso contro all’affidamento al T.A.R.; oppure stiamo per rendere operativa una società che rischia di far perdere alle casse comunali milioni di euro senza poter poi svolgere effettivamente l’attività per cui è stata costituita.
Entrambe le ipotesi sono francamente allarmanti. Ed è per questo che tutto il centrosinistra e molti esponenti della precedente giunta hanno chiesto al Prefetto di non procedere nel rendere operativa la società dei trasporti.
L’essere contrari alla società dei trasporti, così come è stata ipotizzata nel progetto di riforma dei servizi pubblici locali della Giunta De Sio, non si deve al fatto che sia stata una giunta di centrodestra a proporla, ma ad una serie di questioni di merito sulle quali vorrei che il Presidente della società Salvatore Renda, a cui rinnovo pubblicamente la mia simpatia personale, mi rispondesse.
In primo luogo: il progetto di una società di trasporto pubblico locale (tpl) è stato redatto nel periodo seguente all’approvazione della legge n. 326 del 2003, ma prima del legge n. 308 del 2004, quindi nel periodo in cui la legge rendeva possibile l’interpretazione estensibile anche al tpl dell’art. 113 del T.U.E.L. ; quando la norma è cambiata, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato e della minaccia della Comunità Europea di un provvedimento di infrazione contro il Governo italiano, la Giunta Comunale ha ignorato tale mutamento normativo ed ha perseverato nella medesima impostazione, ben sapendo che non era più possibile l’affidamento in house.
Inoltre:
il calcolo del costo del nuovo piano dei trasporti, così come ipotizzato nel piano industriale della società, non rispetta il vincolo di legge di 0,35 tra costi e ricavi del servizio (legge n. 422 del 1997).
Per quanto riguarda i nuovi servizi da fornire, come ad esempio il trasporto tra porto e stazione di Civitavecchia e Civitavecchia ed Aeroporto di Fiumicino, non si è provveduto a nessun tipo di accordo preventivo con l’Autorità Portuale, tant’è che la medesima ha in progetto la creazione di una società con le medesime finalità. All’interno del Comune di Civitavecchia non è stato preventivamente formato nessun nucleo di monitoraggio e valutazione dei contratti di servizio da porre in essere (e ciò vale anche per le altre società di servizio).
Qualora, come ovvio, si dovesse procedere a gara, ci ritroveremmo nella situazione in cui il personale trasferito alla società di trasporti sarebbe lo stesso che dovrebbe redigere i capitolati di gara e i contratti di servizio; questo comporterebbe problemi sulla regolarità della stessa difficilmente superabili. Non esiste uno studio complessivo circa i costi del servizio da intraprendere – molti dei quali nuovi – il personale, le competenze da ricoprire e la regolarizzazione dei contratti a tempo determinato. L’ipotesi di controllo da parte del Comune di una società di trasporti, a totale capitale dello stesso tramite i contratti di servizio, è semplicemente un non senso, in quanto la garanzia stessa dei contratti di servizio sta nell’apparato sanzionatorio e nella pubblicità dei reclami dei cittadini, cosa che non potrebbe avvenire in una società a totale controllo del Comune e in un periodo di scioglimento del Consiglio Comunale.
I parcheggi non dovrebbero essere inclusi nell’ambito delle competenze della società di trasporti per coprire i costi, ma, per dare fatturato, profitto e valore sarebbe stato opportuno affidarne la gestione a Etruria Servizi s.p.a., come da progetto originario di riforma spl. In fine, ma non secondariamente, come è possibile pensare che sia compito di un ente locale, cioè il Comune di Civitavechia, fare concorrenza a vettori, privati o cooperative, su servizi come il trasporto passeggeri su Roma? Questo rappresenta un utilizzo delle risorse del Comune a dir poco improprio e palesemente in contraddizione sia con il credo liberale del presidente Renda che con la funzione istituzionale di un Comune.
Concludo sottolineando come la questione dei servizi pubblici locali è indissolubilmente legata allo sviluppo locale e ai servizi alla persona (welfare locale), che il progetto presentato dalla precedente giunta era inadeguato, riduttivo in quanto totalmente privo di una visione strategica sul futuro di Civitavecchia. In conseguenza dare corpo a società di un progetto abortito con la caduta della giunta De Sio, significa rendere strutturali ed economicamente incalcolabili i danni alla nostra città”.
Ivan Magrì
Segreteria Ds Civitavecchia
Direzione Regionale Ds Lazio