Bene l’incontro, ma l’Enel deve dare di più. Ne è convinta Emanuela Mari, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia che ha partecipato ieri al summit sulla transizione verso il post carbone di Torre Valdaliga Nord al ministero del Made in Italy. “L’accelerazione impressa dalla riunione presso il MIMIT alla transizione del polo energetico di Civitavecchia è un ottimo risultato. Dopo mesi di duro lavoro, con la Regione Lazio che si è posta nel ruolo di coordinamento delle istanze provenienti dal comune, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, c’è finalmente un quadro di progetti da valutare. Alcuni di essi ci sembrano in linea con la direzione di quella economia circolare che, dall’Unione Europea in giù, viene indicata come nuova frontiera dello sviluppo, ma anche le iniziative nel campo della logistica ben si legano con le aspirazioni del territorio”, rileva Emanuela Mari.
“Quello che manca, a ben vedere, è un diretto investimento da parte di Enel. È lecito attendersi di più da parte di chi ha ottenuto 70 anni di produzione di energia elettrica e di dividendi dalla città di Civitavecchia, registriamo invece che l’azienda va ad abbandonare il suo core business su questo quadrante della nostra regione. Crediamo invece che si possa e debba fare di più nella direzione di creazione di energia pulita, da parte di un colosso che si vanta giustamente dei propri investimenti in sostenibilità ambientale in tutto il mondo”, aggiunge però la consigliera di Fratelli d’Italia.
Che conclude il suo intervento con un altro avvertimento: “Ulteriore aspetto sul quale richiamiamo Enel, è quello del rispetto dei contratti in essere con le imprese locali e dell’indotto. In particolare, vigileremo su quel criterio di pari dignità che deve guidare anche e soprattutto una fase delicata come qeuesta, salvaguardando i redditi di tutti i lavoratori senza distinzioni tra aziende amiche e meno amiche. A buon intenditor…”.
Mari: “Enel deve dare di più”
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giovanni
“Enel deve dare di più” ma da tempo vige una regola io dò una cosa a te e tu dai una cosa a me.
Facciamo una piccola storia della città:
A Civitavecchia c’era l’lITALCEMENTI e il porto poi gli americani costruirono la centrale elettrica di Fiumaretta ma prima della guerra c’era lo stabilimento termale al viale.
Il grosso problema è che nessuno si preoccupò di far ricostruire le terme per cui in città per il lavoro restò solo Fiumaretta, il porto e l’italcementi.
Poi l’Italcementi chiuse i battenti e restò solo ENEL e porto.
Il porto si allargò molto lentamente e l’ENEL invece sul nostro territorio fece grossi investimenti dando lavoro a migliaia di lavoratori.
I politici nazionali per salvare la nostra salute decisero di chiudere la centrale di TVN ENEL dimenticando che nel comprensorio c’era ancxhe un altro produttore di corrente.
Da quì l’enorme problema del lavoro in città perchè i nostri politici decisero di chidere TVN senza prima cercare l’alternativa e oggi che TVN è ferma da quasi un anno non per sua volontà la Mari ci viene a dire “Ulteriore aspetto sul quale richiamiamo Enel, è quello del rispetto dei contratti in essere con le imprese locali e dell’indotto ”
La politica oggi è questa e chi ci crede si faccia spesso il segno della croce sperando in un aiuto divino percè ci resta solo questo.