La notizia era nell’aria da giorni e qualche ora fa è arrivata la conferma ufficiale: il consigliere regionale Marietta Tidei lascia il Pd e approda a Italia Viva di Matteo Renzi. E’ stata la stessa ex parlamentare a comunicarlo attraverso un post sul suo profilo Facebook. A distanza di pochi minuti è arrivato invece un comunicato stampa nel quale altri ex membri del direttivo locale dem annunciano il loro passaggio nel partito creato dal “rottamatore”. Si tratta di Jenny Crisostomi, Alessio Gatti, Marina Pergolesi, Roberto Fiorentini, Silvia Serrau,
Mauro Bonomo, Consuelo Marri, Fausto Tranquilli, Stefania Caria, Manolo Peris, Roberta Dolenz, Giovanni Formisano e Antonella Appetecchi.
“Ci ho pensato a lungo scrive Marietta Tidei ed è una decisione che mi ha tolto tante ore di sonno però, alla fine, ho scelto di aderire ad ITALIA VIVA. Lo faccio in maniera convinta e soprattutto animata da un entusiasmo che non vivevo da tanto tempo. In questo progetto ho ritrovato una visione sull’Italia, sull’Europa e sul futuro che nel Pd non trovo più. Il nostro tempo ci presenta sfide ed opportunità. Far decollare l’economia, creare lavoro, costruire una nuova casa comune europea che sia più di una semplice banca e di una moneta, dare il la a nuovi diritti, puntare sulla qualità della vita degli italiani e delle italiane, ridare la dignità che il nostro Paese merita rivendicando un ruolo centrale nella politica internazionale. Siamo stati fermi e spesso inefficaci. Purtroppo. A fronte di una tassazione enorme, i servizi erogati da Stato ed Enti locali sono inadeguati. Viviamo dell’intelligenza, del coraggio e dello spirito di servizio dei lavoratori della sanità, della sicurezza, della scuola, che ogni giorno mandano avanti la baracca. Manca una visione d’insieme. Manca un governo reale dei servizi agli italiani. Governiamo con i 5 stelle e questo governo deve essere messo in condizione di lavorare efficacemente. C’era l’urgenza di togliere a Salvini la possibilità di fare ancora male al Paese, tirare su la legge di bilancio ed evitare l’aumento dell’Iva. Ma se è stato giusto formare un governo per il bene del paese, anche con un movimento, quello pentastellato, da noi molto distante e che vanta con il centrosinistra rapporti decisamente burrascosi, al limite dell’indecenza, altra cosa è lavorare ad un’alleanza strutturale con chi ha obiettivi, valori, toni e pratiche politiche tanto diverse dalle nostre.
Sono convinta che questa impostazione non farà bene al Pd. In politica non si può stare sempre chiusi nella tana. Le sfide vanno lanciate, con coraggio e determinazione. Solo giocando si può vincere. Questa, unita ad una visione politica molto lucida, è la vera forza di Matteo Renzi. Non sarà solo agitando lo spettro delle destre al governo che si otterranno consensi: lo abbiamo fatto con Berlusconi, lo abbiamo fatto con Salvini. Ma essere contro le destre vuol dire soprattutto fare cose in alternativa alle destre. Dalla parità di genere, alla lotta alle diseguaglianze, al lavoro, all’immigrazione, c’è un lavoro enorme da fare. Sono fermamente convinta che il Paese abbia bisogno di una nuova classe dirigente, capace di rischiare, avendo come unico obiettivo il benessere degli italiani, la giustizia sociale e una nuova stagione di diritti.
Per questo, dolorosamente, chiudo una stagione di militanza politica durata trent’anni.
Mi sono iscritta alla Fgci nel 1989 e ho seguito il processo di trasformazione del Pci da Occhetto a Veltroni, fino ad oggi. Sempre dalla stessa parte. Ma oggi non trovo più le ragioni per restare, nonostante i tanti straordinari compagni di viaggio che ho incontrato in questi anni e che vorrei abbracciare uno ad uno.
Ho comunicato a Nicola Zingaretti, prima che ad altri, questa mia decisione. A lui ho assicurato la mia assoluta lealtà alla maggioranza che oggi governa la Regione Lazio. Continuerò a lavorare in maniera propositiva e fattiva insieme agli amici del Pd e degli altri gruppi che sostengono il Presidente Zingaretti.
Un grazie ai tantissimi amici e ai miei collaboratori che vivranno con me questa nuova avventura e che in queste ore stanno già aderendo a ITALIA VIVA, ma anche a quelli che rimarranno nel Pd a combattere le loro battaglie.
Da lunedì formalizzerò la mia uscita dal gruppo consiliare del Pd e sarò in giro nei Comuni del Lazio per dare il mio contributo alla costruzione della casa comune di ITALIA VIVA”.
” Dopo anni di militanza e di attività politica nel PD, dopo tante battaglie, vittorie, sconfitte, non è certamente stato semplice e indolore – scrivono invece gli altri tredici esponenti che dal Pd approdano a Italia Viva – ci siamo presi del tempo per riflettere ma, seguendo ciò che detta il nostro cuore e la nostra testa, abbiamo deciso di aderire ad un nuovo progetto, quello di Matteo Renzi. Ormai da troppo tempo a questa parte quella che è stata per anni la nostra casa, era diventata per noi una piccola stanza nella quale era difficile se non impossibile riuscire ad aprire le ali per volare. Troppo stretta, una comunità troppo spesso chiusa in sé stessa, ultimamente troppo legata a logiche interne ed impegnata a ricomporre tensioni e a tenere a bada i frequenti litigi, piuttosto che impegnata a costruire un percorso fuori da “quella stanza”. Non vogliamo scontrarci con il nostro “ex-partito”, aderiamo a Italia Viva senza voler sollevare polemiche, consapevoli del fatto che il vero nemico sono le destre.
Sentiamo però la necessità di dover impegnare il nostro tempo in un presente che ci dia la speranza di un futuro migliore. Scegliamo Italia Viva come la nostra nuova sfida! Oggi più che mai c’è bisogno di creare una nuova casa: innovativa, giovane, riformista, plurale, dove si possano sviluppare idee e progetti per i nostri territori, dove la politica deve tornare ad essere partecipazione, entusiasmo, passione, un partito che metta al centro le donne, i giovani e che sia soprattutto un canale di comunicazione quotidiano con i nostri concittadini. Come sempre, lavoreremo affinché Italia Viva possa porsi al centro della sfera politica, culturale e sociale. “Le donne e gli uomini del nostro tempo hanno bisogno di emozioni, di una storia alla quale credere, soprattutto se il finale è da scrivere insieme”.