“Quanto è avvenuto nei giorni scorsi è un fatto gravissimo: l’asse tra il PdL e SEL che si è venuto a creare ha del vergognoso ed è emblematico che Gianni Moscherini sia stato delegato alla consegna delle firme da parte dei sedicenti “compagni” di Sel, questo dimostra di chi è la regia di un’operazione vile e dettata da motivazioni che nulla hanno a che vedere con la politica”. E’ la parte iniziale di una lunga riflessione che la parlamentare del Pd dedica a quanto avvenuto a Civitavecchia, con lo scioglimento anticipato della consigliatura per le dimissioni di sedici componenti dell’assemblea cittadina.
“Quella dell’acqua pubblica – prosegue Marietta Tidei – è una bandierina pateticamente sventolata. Se i dirigenti di Civitavecchia infatti erano davvero intenzionati a giocare un ruolo importante per scongiurare il passaggio ad Acea Ato 2 avrebbero potuto rivolgersi anche al loro referente in Regione Smeriglio, che invece ha votato la delibera che prevedeva il commissariamento ad acta. Inoltre, non negando che all’interno di una maggioranza possano sorgere problemi di comunicazione o incomprensioni caratteriali e sicuramente le responsabilità sono anche di Tidei, esse devono sempre cedere il passo al bene collettivo, che in questo caso era risolvere le mille questioni che la città ha ereditato dal folle bengodi moscheriniano. Un partito che su quasi 900 delibere votate in un anno e mezzo ne ha presentate solo 18 dovrebbe avere la decenza di tacere e vergognarsi della propria assoluta improduttività e non gettare fango su chi lavora.
La triste verità è un’altra però ed attiene ad un “sistema portuale” che incide pesantemente sulla vita politica cittadina, come già incise per la vicenda Saladini. Gran parte degli sfiducianti fanno infatti riferimento a società o ad enti che a vario titolo operano nel porto,segretari di partito inclusi. Consiglieri eletti dal porto con 700 voti che non hanno mai aperto la bocca in consiglio comunale, per non parlare di ex “democratici”inclini a sfiduciare sindaci ma sempre con grandi attese, in parte già soddisfatte dal porto.
Nessuno nega la possibilità a chi lavora ed opera dentro il porto di fare politica, purchè non sia schiavo di una logica che per molti anni ed anche oggi ha fatto sì che dentro al porto non si potesse mettere il naso, che non si potesse chiedere un rapporto nuovo e paritetico tra la città e il suo (della città) porto, che là dentro pochi padroni del vapore dovessero e potessero fare il bello e il cattivo tempo al di là della volontà popolare, lo dimostrano le reazioni violente ed isteriche alle osservazioni quanto mai pacifiche del consigliere Giannini da parte di diversi consiglieri comunali e del vicesindaco. Era impensabile per qualcuno modificare rapporti di potere storici che hanno governato la città in questi anni.
C’è bisogno di un grande sussulto a seguito della vergogna che si è perpetrata: in questa città non è più tollerabile un cartello elegga consiglieri “silenti” e decida sul futuro della città e sulla vita e la morte delle amministrazioni a discapito dei suoi cittadini. Ne va della democrazia dei rapporti, della libertà di informazione e del futuro di Civitavecchia.
Fa male vedere tanti compagni e amici di SEL prestati a un gioco becero ed agitare l’acqua pubblica per coprire conventicole storiche che hanno sfasciato la città e lo dico con l’amaro in bocca di chi, da consigliere d’opposizione ha combattuto Moscherini, i transfughi e insieme al collega Piendibene e a pochi altri ha denunciato le malefatte di Moscherini sulle aziende pubbliche, la scellerata delibera 29 voluta dall’ex Assessore al bilancio Monti, gli spropositati aumenti dei costi e gli enormi debiti delle società, quando da SEL non arrivava una parola di critica e i sindacalisti di quell’area assistevano compiacenti al rigonfiamento delle società, alle promozioni spropositate e alla peggiore mala gestione. Sono rammaricata per tutti quei lavoratori che dal Commissariamento non riceveranno certo benefici.
Oggi Sinistra Ecologia e Libertà si allea con chi ha sfasciato la città e ha lasciato debiti per milioni con l’ipocrita foglia di fico del passaggio in Acea Ato2 a cui il suo stesso vicepresidente della Regione Lazio non si è opposto neanche quando era in Provincia.
Da Parlamentare del territorio continuerò a lavorare per la città e per portare qui opportunità di sviluppo e di occupazione, Concordia in primis, ma non mi sottrarrò all’obbligo di capire che cosa succede in un settore produttivo della città che fa bello e il cattivo tempo. E’ giusto che i cittadini sappiano di più di ciò che accade in porto e come avviene per altri soggetti pubblici possano approvarne o criticarne le scelte.
Il PD continuerà a lavorare ad un’alternativa all’asse Luciani-Moscherini, che per scopi del tutto personali ed affatto politici vuol continuare a banchettare sulle macerie della città”.