Sulla vicenda del sequestro dei lavori alla Marina si registra anche un intervento del’onorevole, Pietro Tidei.
Tidei si appella al sottosegretario ai beni culturali, Francesco Giro perchè la vicenda venga risolta al più presto e con tutto il buon senso che il caso richiede. “Quindi – prosegue – è opportuno un intervento rapido ed illuminato dello stesso Giro affinchè, anche sotto la sua tutela, possa essere ultimata l’attività di restauro e la Marina possa tornare presto nella disponibilità dei civitavecchiesi e dei turisti, magari con il vincolo di divieto di mutamento di destinazione dei locali tecnici per il tempo che lo stesso sottosegretario riterrà necessario. Tutte le chiacchiare – conclude – ed il fumo sollevato intorno alla vicenda servono a nascondere certi personaggi noti e meno noti che tentano di trarre un indebito profitto personale da ogni bene che appartiene alla città”.
Testo Integrale
All’On. Francesco Giro
Sottosegretario ai Beni e alla Attività Culturali
Onorevole Sottosegretario,
“Le cronache dei quotidiani locali si occupano, ormai, da alcune settimane, della controversia insorta tra Tecnici e Amministrazione Comunale da una parte e il Ministero di cui Lei è Sottosegretario dall’altra.
Il contendere riguarda la costruzione lungo la riviera di un manufatto ritenuto, secondo la normativa vigente, abusivo e non recuperabile e dall’altra, la tesi del Comune che difende il suo operato.
In tale contesto, si colloca la preoccupazione dei cittadini che, sopraggiunta l’estate, saranno privati, insieme ai turisti in transito, di una delle parti più belle della Marina.
Emerge chiaramente l’impreparazione professionale di chi ha forzato la normativa, sperando che poi, come al solito, si sarebbe potuto aggiustare la evidente violazione.
Nella deliberazione incriminata, infatti, si parla chiaramente degli spazi ricavati sotto la piattaforma come di esercizi commerciali e non ambienti per necessità tecniche.
È augurabile che l’inchiesta in corso faccia emergere le responsabilità politiche ed amministrative di quanti, abusando delle norme vigenti che non si prestano ad interpretazioni di comodo, hanno inteso favorire consapevolmente, gli interessi privati di cui dovranno rispondere di fronte alla legge.
Ciò stante, tuttavia le sarei grato se la disponibilità dimostrata ad aprire un tavolo tecnico possa essere accolta dal Comune e sortire finalmente lo sblocco dei lavori per restituire alla città un’opera della quale altrimenti verrebbe privata a causa della incompetenza e irresponsabilità dei Tecnici ed Amministratori Locali.”
In Fede
On. Avv. Pietro Tidei