L’idea di fare un approdo turistico nella zona dell’ex scalo Matteuzzi, non ha avuto l’effetto che chi lo proponeva probabilmente si aspettava. Anzi tutt’altro. La prima a levare gli scudi contro è stata la locale sezione dell’Assobalneari.. Secondo me anche giustamente.
Primo si metterebbe fortemente in discussione il già precario lavoro estivo dei due stabilimenti balneari, storicamente presenti da sempre in quel tratto di mare. Il via vai di imbarcazioni anche se di piccola taglia, creerebbe problemi per la balneazione. Secondo, lo spazio di demanio marittimo pubblico necessario, per il costruendo approdo, toglierebbe spazio ai cittadini che potrebbero usufruire di quel tratto di costa. Ulteriore cemento che si và a mangiare un altro pezzo di costa. E poi una ingiustizia nei confronti dei cittadini che non possiedono una barca. Cittadini di serie A i possessori di barca. Cittadini di serie B chi non cè l’ha.
Sono andato all’incontro tra l’attuale Giunta e i diportisti locali. L’idea di creare un porticciolo nella parte Nord, quella che viene individuata come la Darsena Grandi Masse, è senz’altro l’idea migliore. Ma assolutamente all’interno della Darsena e non verso la Frasca. L’altra idea, a cui qualcuno ha fatto cenno, compreso il sottoscritto, è quella di pretendere uno spazio per i diportisti locali all’interno della costruenda, almeno così si dice, nuova Marina Yachting.
Già ho utilizzato le pagine di questo network per esprimere le mie forti critiche e perplessità, per quanto possano valere, su questo progetto di ormeggi per imbarcazioni che vanno dai 40 ai 100 mt. E pertanto non starò qui a ripetermi salvo ricordare velocemente alcuni punti.
1) checchè ne dica il presidente dell’Autorità Portuale, non sarà fonte di occupazione locale. Gli armatori di quelle barche faranno riferimento ai cantieri di origine e non ai nostri ragazzi che avranno fatto un corso professionale accelerato alla Regione Lazio. Si dimostri il contrario con i numeri e non con le parole in libertà.
2) chi gestirà gli ormeggi e di conseguenza chi incasserà i soldi che pagheranno i megayacht in sosta? Tenendo conto delle dimensioni i costi degli ormeggi non saranno poca cosa. Visto anche che il presidente dell’A.P. ha parlato di circa 4 milioni di euro di soldi pubblici finanziati per costruire il Marina, sarebbe disdicevole che un approdo costruito con i soldi pubblici sarebbe gestito poi con interessi privati.
3) Altra cosa sarebbe invece, fermo restando la costruzione del Marina, allargare la possibilità
di ormeggio ad imbarcazioni anche più piccole. Anziché partire dai 40 mt, si portrebbe partire dagli 8 mt. in su. Si perseguirebbero due obbiettivi. Soluzione in parte degli ormeggi per i diportisti locali. Possibilità di lavoro per le nostre maestrenze , oramai forti di esperienza ventennale sulla flotta diportistica presente nel nostro mare.
Certo è, la nuova giunta comunale insediata da poco, dovrebbe rivedere tutto il progetto di costruzione del ” Marina Yachting “. Ne avrebbe certamente la possibilità e l’autorità. Basti dire che andrebbe rivista tutta la procedura che ha portato all’assegnazione dell’appalto dei lavori che ben sappiamo nelle mani di chi sono finiti, e che dovrebbe fare riferimento ad una gara di assegnazione europea. E’ stato fatto questo? E a chi sono stati assegnati i lavori del nuovo Marina?. Per caso a qualche società che fa riferimento all’Ing. Francesco Maria Calatagirone. Quello dello scandalo del porto di Imperia, e tutt’ora agli arresti.? Quello del grande porto turistico di Fiumicino. Attualmente tutto bloccato per irregolarità.
Allora immaginare una sorta di gestione pubblica con una joint-venture, Autorità Portuale – Comune di Civitavecchia, non sarebbe affatto strano. Perchè dobbiamo svendere e regalare al potente di turno il nostro patrimonio storico-culturale ed economico? Ecco se la nuova Giunta Tidei facesse questo, significherebbe veramente dare un segnale forte di cambiamento rispetto alla passata Amministrazione. Certo, questo da solo non basta. Ci viene in mente, il Piano Urbanistico, che è ancora quello presentato dalla vecchia Giunta. Ci viene in mente la questione dell’Italcementi, anche questa occasione unica per la città di riappropriarsi di uno spazio di verde e di sociale che le spetta di diritto. Abbiamo bisogno di gestioni pubbliche serie e non di private.
Insomma attendiamo fiduciosi atti concreti che vadano nella direzione opposta da quanto fatto dalla Giunta precedente. Altrimenti rimarrebbero solo paroloni e buone intenzioni, e si sa,di paroloni e buone intenzioni è lastricata la strada per l’Inferno.
Maurizio Rocchi