“La cosiddetta riparametrazione delle tariffe delle mense scolastiche, altro non è che un aumento delle stesse con pesanti aggravi economici in termini percentuali, anche se, in termini reali, si può trattare di qualche euro”. Il circolo locale di Sel va all’attacco sul servizio mense scolastiche di Palazzo del Pincio, accusando la giunta Cozzolino di adottare sempre la stessa filosofia, ovvero che con la scusa del risanamento del bilancio, si colpiscono indiscriminatamente le fasce di cittadinanza più deboli e si restringono gli spazi dello stato sociale.
“Scompaiono gli esoneri totali – aggiunge Sinistra e LIbertà – e per poterne usufruire bisogna avere un ISEE pari a zero e trovarsi in una condizione di disagio sociale fortissimo. Ora come non mai invece, il dovere della politica e quindi di chi amministra non può essere distaccato dalla realtà economica drammatica che molte famiglie, anche locali, stanno vivendo e deve stabilire gli indirizzi di un servizio tanto importante per renderlo comunque “universalmente” fruibile, evitando di lavarsi le mani rispetto ai problemi ad esso legati”. Per questo, secondo Sel, è necessario che l’amministrazione e il suo assessore competente, chiariscano alcune questioni non marginali, visto che il servizio riguarda minori.
“Nel caso – chiede Sel – che il Dirigente scolastico non consenta all’alunno non in regola con i pagamenti , di usufruire del servizio mensa e allo stesso tempo di portarsi il pranzo da casa, come previsto dal Regolamento, come verrà gestita la questione, oltre che dal punto di vista organizzativo e delle responsabilità, dal punto di vista dell’impatto sociale e psicologico sul minore interessato? Non ritiene l’Assessore competente che il momento mensa sia nella scuola, parte del processo educativo complessivo e che esso non debba essere mortificato dalla “meschinità” dei bilanci?”.