CIVITAVECCHIA – “Dire che i ricci di mare sono un prodotto tipico di Civitavecchia è come promuovere la festa del tartufo sulla Passeggiata al mare”. Sono la parole dell’assessore alle Attività Produttive di Santa Marinella, Emanuele Minghella, che invia un messaggio all’assessore al Turismo di Civitavecchia Vincenzo D’Antò.
“Mi sento in dovere di rivendicare una certa paternità territoriale per quanto riguarda lo sviluppo e la protezione di un prodotto tipico delle coste santamarinellesi, ossia il riccio di mare – afferma Minghella – a scanso della pubblicità ingannevole e scorretta che ho letto da parte dell’Assessore D’Antò di Civitavecchia. Semplicemente non si può dimenticare che Santa Marinella come tutti i comuni costieri da Montalto a Ladispoli, hanno aderito al FLAG – un gruppo di azione locale che riunisce il territorio ed i suoi operatori dei settori della pesca e a cui fanno parte, oltre i comuni citati, anche l’Autorità Portuale, i sindacati dei pescatori, la Federbalneari ed altre realtà associative, al fine di promuovere progetti ed attingere al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca. Ovviamente leva principale del gruppo dovrebbe essere la sinergia tra comunità limitrofe, ognuno per la propria peculiarità rispetto ai prodotti ittici. Colgo l’occasione per ringraziare le forze dell’ordine, in particolare la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto che in questo mese hanno condotto delle operazioni importanti per contrastare i pescatori di frodo che assalgono i nostri specchi d’acqua e per comunicare che a breve Santa Marinella promuoverà delle giornate informative e di degustazione dedicate proprio al Riccio di Mare. A D’Antò vorrei inviare questo messaggio: “Impari a rispettare le regole del Flag, cerchi di essere rispettoso delle realtà limitrofe e soprattutto sappia distinguere quali argomenti poter utilizzare per la sua campagna elettorale civitavecchiese, lasci stare i nostri Ricci di Mare”.