“Crediamo che sia azzardato insegnare ai Santamarinellesi l’antica arte dell’accoglienza e dell’integrazione”. È quanto dichiara il capogruppo di maggioranza Marco Maggi.
“Questa città – afferma Maggi – è nata e si è sviluppata, nella sua giovane storia, sul continuo arrivo di gente immigrata da altre regioni. Alzi la mano chi non ha, in famiglia, un genitore o un nonno che non provenga da un’altra regione che non sia il Lazio. In quel tempo le emigrazioni si misuravano così. La fame ed il bisogno ti portavano, se eri fortunato, da una regione all’altra, altrimenti provavi ad emigrare all’estero. Modernamente abbiamo assistito ad arrivi di migranti dall’est Europa; non tutti sanno che Santa Marinella ha ospitato negli anni passati e nel “silenzio”, personaggi rifugiati per motivi di sicurezza, per incolumità personali negate nei territorio di provenienza, pentiti di giustizia, ecc…
Inoltre ospitiamo dal 2011, richiedenti asilo con il progetto SPRAR del quale siamo Comune capofila. Si potrebbe dire…abbiamo già dato. Oggi ci viene richiesto un ulteriore sforzo che così come proposto non possiamo condividere. Il nostro tessuto sociale, ritenuto prevalentemente sano, non può più farsi carico in momenti di crisi economica così grave, di flussi migratori che se apparentemente non gravano sulle casse comunali, hanno però un effetto deprimente sulla maggiore industria della città, il turismo, e sul settore terziario ad esso collegato. Questa amministrazione, nel rispetto della dignità delle persone, chiederà pertanto con fermezza che Santa Marinella in questo momento sia esclusa da decisioni che prevedano immediati provvedimenti per richiedenti asilo. Se ciò dovesse comunque accadere, che questo venga supportato dallo scegliere un sito di accoglienza più rispettoso di tutti e che non si creino allarmismi inutili e dannosi per chi dovesse arrivare e per chi li dovrà eventualmente accogliere. Un’ultima riflessione è sulla responsabilità politica di questa grave situazione. Non è più concepibile assistere ad una politica passiva del governo nazionale, inascoltato in Europa, che scarica sugli Enti Locali la sua incapacità ad assumere iniziative coraggiose per poter fermare questo esodo biblico sulle coste di partenza. Comunque vada la nostra città sarà chiamata inevitabilmente ad una prova di maturità civica alla quale tutti dovremmo rispondere, che ci vedrà attenti ma severi su tutto ciò che, oltre misura, si potrà richiedere ad ognuno di noi”.