Nessuna presentazione di rito, la conferenza stampa di questa mattina all’Autorità Portuale è servita a Pasqualino Monti per illustrare il suo programma. Dopo i ringraziamenti, più o meno di rito, il neo presidente di Molo Vespucci ha elencato i punti secondo lui fondamentali per lo sviluppo dello scalo marittimo: la realizzazione delle opere infrastrutturali; la programmazione ed il marketing commerciale; la legalità, la trasparenza e la corretta amministrazione; l’ambiente.
Una “scaletta” molto impegnativa ed al tempo stesso ambiziosa, come lo stesso Monti, che non ha nascosto l’emozione per l’incarico, per i tanti attestati di stima ricevuti in questi mesi, aggiungendo però di essere convinto che con l’impegno, la decisione e la trasparenza il percorso che lo attende alla fine sarà in discesa.
Ma andiamo con ordine ed iniziamo dalle parole d’esordio di Monti. Di fronte a microfoni, telecamere e taccuini, ed anche ad un nutrito gruppo di “spettatori d’eccezione” come il presidente della Compagnia Portuale, Enrico Luciani, e gli esponenti politici Chiara Guidoni, Pasquale Marino, Vittorio Sebastiani e Maurizio Mariani, il neo presidente ha ringraziato per gli attestati di stima i sindaci, i presidenti di Provincia e di Camera di Commercio, il ministro Matteoli ed il governatore Polverini. Un grazie speciale poi al commissario Nitrella “per lo straordinario lavoro svolto”.
Una breve introduzione, seguita dall’annuncio del programma per il quadriennio. Primo punto: la realizzazione delle opere infrastrutturali. “I fondi Cipe sono stati sbloccati – dichiara Monti – parliamo di 193 milioni, di cui 50 cofinanziati da noi, che saranno utilizzati per darsena traghetti, servizi e prolungamento dell’antemurale. Già da domani ci attiveremo per l’accensione di un mutuo, così da partire al più presto con i lavori, anche perché stiamo parlando di opere che rappresenterebbero una preziosa boccata d’ossigeno per le imprese, considerando la chiusura del cantiere della centrale di Torrevaldaliga Nord. Dalla legge 166 – continua il presidente dell’Autorità Portuale – sono stati liberati 13 milioni, che saranno utilizzati per il terminal container, l’informatizzazione ed il restyling, mentre a breve saranno realizzati l’antemurale a copertura del pontile carbonifero dell’Enel e 16 ettari di banchine”.
Nei prossimi giorni Monti incontrerà anche i sindaci di Civitavecchia (domani ndr), Fiumicino, Gaeta e Tarquinia per definire eventuali ulteriori interventi, perché la sinergia è importante, così come la programmazione e qui passiamo al secondo punto. “Bisogna pianificare gli interventi – afferma Monti – mi riferisco alla procedura per l’apertura a sud del porto, al ponte tra le banchine a terra e l’antemurale, all’allargamento della banchina 13 che destineremo al nuovo terminal crociere. Al riguardo, la Roma Cruise Terminal ha messo a disposizione 28 milioni da investire e noi vogliamo creare una struttura bella e funzionale”. Oltre alla programmazione, nel secondo punto c’è anche il marketing, riassunto dal presidente nello slogan “aggredire il mercato, prevedendo lo sviluppo del porto”. Il tutto migliorando l’aspetto commerciale del porto, interagendo con gli armatori e cercando di capirne le esigenze.
Legalità, trasparenza e corretta amministrazione sono invece le parole d’ordine del terzo punto. “Quando piovono tanti soldi – sottolinea Monti – bisogna alzare il livello di guardia e per questo ho intenzione di estendere il protocollo siglato con la Guardia di Finanza alle altre forze dell’ordine”.
Il programma del neo presidente si chiude con l’ambiente. “Ritengo importante il passaggio del servizio energia elettrica a Port Utilities – conclude Monti – parliamo di una produzione pari a circa il 24% del fabbisogno grazie al fotovoltaico, da consumarsi nel porto. Chiederemo, invece, al tavolo delle Autostrade del Mare incentivi per l’elettrificazione delle banchine, perché se gli armatori non trovano un vantaggio rispetto al gasolio corriamo il rischio di realizzare strutture fine a se stesse”.
Quattro punti, come detto, ambiziosi ed al tempo stesso impegnativi, che non spaventano però il presidente voluto da tutti e che è riuscito a mettere d’accordo persino Moscherini e Tidei.