Dieci anni di carcere e tre di ospedale psichiatrico. E’ la condanna inflitta all’ispettore di polizia Paolo Morra, per l’accusa di omicidio volontario per aver ucciso con un colpo di fucile a pompa l’ambulante senegalese Cheik Mory Diouf il 31 gennaio dell’anno scorso. La sentenza è stata emessa dai giudici della corte d’Assise di Roma, al termine delle arringhe degli avvocati difensori di Paolo Morra, gli avvocati Federico e Marino, e dopo quella del legale di parte civile, l’avvocato Santini.
La pubblica accusa invece, aveva formulato la propria richiesta di condanna nel corso della scorsa udienza del 5 ottobre, chiedendo una condanna a 14 anni di carcere e 6 di cura presso una struttura psichiatrica. La difesa ha puntato la sua arringa soprattutto sull’inconsistenza dell’accusa di omicidio volontario, in quanto ha sempre sostenuto che Morra ha esploso i colpi a terra e dunque non aveva intenzione di uccidere l’ambulante senegalese. Ovviamente tesi contestata invece dalla parte civile. Dopo la camera di consiglio i giudici ne sono usciti con la sentenza di condanna. Gli avvocati difensori Marino e Federico, hanno già annunciato il ricorso in appello, nonostante il riconoscimento delle attenuanti generiche e la seminfermità mentale del proprio assistito, soprattutto perché, come detto, contestano l’accusa di omicidio volontario.