Una denuncia per omissione di atti di ufficio nei confronti del sindaco Moscherini. Potrebbe essere questo lo sbocco dei problemi legati alla “movida” estiva che sta regalando notti insonni ai residenti del lungomare Thaon de Revel, in special modo quelli degli immobili di fronte al Pirgo, palazzo Bruzzesi per primo, per crica 350 persone interessate.
Questa mattina era in programma un incontro, di cui si era fatta promotrice la prima circoscrizione, ma al luogo dell’appuntamento all’hotel Miramare purtroppo si sono presentati solo un gruppetto di cittadini e nessun commerciante. Assenze anche dal Pincio, da dove s’è visto solo l’assessore al Commercio, Alessandro Maruccio, il quale ha subito precisato che la questione rumori non è di competenza del suo assessorato, ma di quello all’Ambiente, il cui titolare Leonardo Roscioni non è in città. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto? I residenti affermano che sono anni che si registra questa situazione e che alle segnalazioni l’amministrazione comunale da ultimo ha risposto in modo assurdo, snobbando completamente le esigenze dei cittadini che abitano sul lungomare. Giurano che c’è gente che ha spostato i letti in cucina, che dorme con i tappi per avere un po’ di sollievo, perché in molti sono anche pendolari e devono affrontare viaggi quotidiani la mattina presto per recarsi a Roma. Eppure non vengono più alle riunioni perché, spiegano gli altri, l’atteggiamento del Pincio è stato assolutamente deludente. Al centro di tutto fondamentalmente c’è l’equivoco legato all’ordinanza sindacale, con la quale si autorizzano i locali a fare musica fino alle 3 del mattino, per tutta la settimana. Oltre a essere già discutibile questo, c’è poi il fatto che il volume della musica supera il limite dei 65 decibel previsto dalla legge. È certificato dall’anno scorso, hanno riferito sempre i residenti, quando in una situazione meno grave Arpa Lazio registrò fino a 95 decibel. Arpa mandò delle prescrizioni al sindaco, che non le ha mai attuate. Di qui la possibile denuncia. Ma anche i vigili urbani che rilasciano le licenze per la musica, non hanno fatto nulla. Stante il fatto che l’amministrazione comunale non vuole modificare l’ordinanza, i cittadini chiedono quindi in primo luogo il rispetto della legge e che venga almeno attuato l’accordo informale con uno dei gestori, che precedeva che verso l’una scendesse drasticamente il volume. Un accordo sancito da una stretta di mano, a quanto pare presto dimenticata.