Settembre è appena iniziato, la routine della vita fuori dell’estate sta riprendere e quindi è anche l’occasione per fare un bilancio di ciò che gli ultimi mesi hanno rappresentato. E ce ne è uno di questi, che, nelle ultime ore, sta impazzando sui social network e che rappresenta una riflessione sulla movida e su come si vive a Civitavecchia. Lo ha realizzato, con un video, lo stabilimento Shisha, nei pressi della Marina, il quale è stata vittima, per il maltempo dei giorni scorsi, di una mareggiata, con la balneazione interrotta prima del previsto.
“Spesso sentiamo dire che a Civitavecchia non c’è niente – afferma lo Shisha nel video – e che i turisti non vogliono rimanere. Noi abbiamo cercato di costruire qualcosa per animare la vita notturna, creando speranze di crescita e posti di lavoro. Ma abbiamo dovuto fare i conti con la restrizione della diffusione della musica, che deve essere interrotta all’una di notte. Ma sappiamo che la serata si anima solo attorno alla mezzanotte, per cui c’è solo un’ora in cui i cittadini e i turisti possono svagarsi e i locali possono lavorare. Bisogna trovare un buon compromesso e non un obbligo di chiusura”.
Questo è un punto che sembra, per ora, irrisolvibile dopo la celebre sentenza della Cassazione riguardante la coppia di coniugi bresciani, che sta facendo giurisprudenza e che sta tenendo sul “chi va là” i comuni, che non vogliono prendersi grandi rischi sul fronte movida.
“Abbiamo avuto innumerevoli controlli – riprende lo Shisha – anche in mezzo alla serata. L’investimento supera il guadagno e quindi ci passa la fantasia. Se a Valencia e Barcellona spegnessero la musica all’una di notte, ci sarebbe lo stesso numero di turisti?”.
Onestamente non si vede il problema di avere controlli, in quanto garantisce ai locali di poter lavorare rispettando le regole ed ai cittadini di essere tutelati. Certo, averli durante una serata è decisamente antipatico, ma non bisognerebbe vedere i controlli solo come un aspetto negativo.
“Civitavecchia non ha nulla da invidiare a Barcellona o Valencia – conclude lo Shisha – si trova a meno di un’ora da Roma ed ha migliaia di turisti che giornalmente arrivano qui. Viviamo in una città con tanto potenziale, ma quello meno sfruttato è il turismo”.
Massimo rispetto per lo Shisha, ma forse qui di pecca un po’ di eccessivo amore per la città. Civitavecchia non ha un minimo piano turistico per intercettare i crocieristi, tanti cittadini hanno come meta preferita per il mare le spiagge del comune di Tarquinia, a causa soprattutto dell’inquinamento. La classe politica e dirigenziale, di ogni colore, non ha avuto e non ha le competenze e le capacità per garantire lo sviluppo economico, né tantomeno per regolamentare la movida. Ed è proprio per questi motivi che, ad oggi, Civitavecchia non può avere niente a che vedere con Valencia e Barcellona.
2 Comments
Marta
Scusate, qui si sta confondendo la lana con la seta…ma veramente si vuol paragonare la movida di Civitavecchia, con topi sul lungo mare, con Barcellona e Valencia?? Ci si lamenta per il divieto di fare musica oltre 01.00 (orario imposto dal Comune), ma tanto la musica prosegue fino all’1.45/2.00. Ma allora di che cosa vogliamo parlare? Controlli?…..NON PERVENUTI!
alpitour
Civitavecchia come Valencia o Barcellona!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma questi che lo dicono, ci sono mai stati?
ma per favore………………
i primi di ottobre al pirgo sarà un mortorio generalizzato e tutti si ammasseranno al ghetto o a san giovanni, a bere, perchè non si può fare altro!
ma quale turismo!