Così la definisce un’associazione ambientalista, apolitica, denominata Movimento Ambiente che intende richiamare l’attenzione degli imprenditori, dei politici, dei mass media e del territorio sulla pericolosità che comporterebbe riconvertire la centrale di Torre Valdaliga Nord a carbone. Nella nota, MovimentoAmbiente parte dalle caratteristiche proprie del combustile, per passare agli effetti nocivi della sua combustione, al rischio che può rappresentare una volta che alimenta una centrale. Cliccare per leggere il testo integrale. “Ovunque si vada Civitavecchia vuol dire CIMINIERA, INQUINAMENTO. MovimentoAmbiente combatte tutto questo. Leggete questo articolo e capirete cosa respireremo. MovimentoAmbiente e’ un’associazione apolitica, che vuole richiamare l’attenzione degli imprenditori (ma volete che il vostro prodotto sia accomunato al carbone?), dei politici (cosa dira’ chi vi ha votato?) del territorio e dei mass media.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera:
Il carbone è un combustibile fossile estratto dal terreno sia in miniere, che in miniere a cielo aperto. È un combustibile pronto all’uso, formato da roccia sedimentaria nera o bruna. È composto principalmente da carbonio e idrocarburi, oltre a vari altri elementi assortiti, compresi alcuni a base di zolfo. Spesso associato alla Rivoluzione Industriale, il carbone rimane un carburante assolutamente importante, e la maggiore fonte di energia per generare elettricità in tutto il mondo. La metà dell’energia elettrica prodotta dagli Stati Uniti, ad esempio, deriva dal carbone. In passato era utilizzato anche per alimentare alcuni mezzi di trasporto, quali le locomotive.
Effetti nocivi della combustione del carbone La combustione del carbone, come quella di ogni altro composto del carbonio, produce anidride carbonica (CO2), oltre a quantità variabili di anidride solforosa, a seconda del luogo dal quale è stato estratto. L’anidride solforosa reagisce con l’acqua, formando acido solforico. Se l’anidride solforosa viene rilasciata nell’atmosfera, reagisce con il vapore acqueo ed eventualmente torna sulla terra in forma di pioggia acida.
Le emissioni della combustione di carbone in centrali elettriche rappresenta la più grande fonte artificiale di diossido di carbonio, che secondo la maggior parte degli studiosi del clima è causa primaria del riscaldamento globale. Oltre a questo, nelle emissioni degli impianti sono presenti molti altri inquinanti. Alcuni studi dichiarano che le emissioni delle centrali elettriche a carbone siano responsabili della morte prematura di decine di migliaia di persone, solo negli Stati Uniti. Inoltre, queste emissioni sono le principali responsabili delle pioggie acide di alcune nazioni. le centrali elettriche moderne utilizzano varie tecniche per limitare la nocività dei loro scarichi e per aumentare l’efficenza della combustione, anche se queste tecniche non sono utilizzate in molti paesi, visto che gravano sul costo degli impianti. Per ridurre le emissioni sono state proposte tecniche di “sequestro” della CO2, ma non in larga scala.
Il carbone contiene anche tracce di altri elementi, compresi l’arsenico e il mercurio, che sono pericolosi se rilasciati nell’ambiente. Il carbone contiene anche tracce di uranio e altri isotopi radioattivi naturali, che rilasciati nell’ambiente possono comportare una contaminazione radioattiva. Sebbene queste sostanze siano presenti solo in tracce, bruciando grandi volumi di carbone ne vengono rilasciate quantità significative. Una centrale a carbone, durante il suo funzionamento, emette nell’aria più radioattività di quella che emette una centrale nucleare di pari potenza”.
MovimentoAmbiente