Confermiamo di voler interpretare il ruolo di consiglieri di opposizione con immutato spirito di collaborazione e proposta, finalizzato al raggiungimento dei migliori risultati per la nostra Città.
Così, viste le attuali difficoltà dell’attuale Giunta sulla prioritaria vicenda delle società comunali, ci sia consentito di ricordare il percorso già definito nei minimi dettagli durante i 18 mesi di governo del centrosinistra, che avrebbe risolto (entro il 2014/2015) definitivamente la crisi delle municipalizzate e spiegare perché il rimanere inerti, confermando questa struttura societaria, sia il peggiore tra tutti gli errori possibili.
In particolare, è necessario smentire un convincimento sostenuto da alcuni saccenti consiglieri del Sindaco secondo i quali la fusione tra HCS e Civ. Infrastrutture metterebbe a rischio il patrimonio di questa ultima.
Occorre spiegare a questi “esperti” che il patrimonio della Civ. Infrastrutture è a rischio già oggi.
Il patrimonio in questione deriva infatti da un conferimento dei cespiti di proprietà della ex ETM ed Etruria Servizi e dunque un qualsiasi creditore che abbia maturato il credito durante la fase di scissione delle precedenti società (parliamo della quasi totalità dei creditori), potrebbe benissimo adire le vie legali e avviare un’azione revocatoria (ex art. 2901) del conferimento a Civ. Infrastrutture. In altri termini, un creditore di HCS potrebbe, già oggi, aggredire il patrimonio di Civ. Infrastrutture non trovando nella stessa HCS le risorse sufficienti a saldare il debito.
Dunque oggi potrebbe già accadere quello che, con disarmante ingenuità, gli studiosi 5 stelle pensano di stare scongiurando.
La situazione regge ancora esclusivamente perché tutti i creditori con i quali avevamo raggiunto accordo transattivo, confidavano nell’idoneo e credibile piano indicato nella delibera 37, e non hanno quindi nessun interesse ad azioni di natura legale ma non sarà così in eterno…
La giunta Tidei aveva conquistato la fiducia dei creditori con azioni concrete e siamo preoccupati che questa fiducia, innanzi all’attuale immobilismo, possa venir meno.
In conclusione la divisione tra patrimonio e servizi (scellerata decisione assunta a suo tempo dall’assessore Monti e dal Sindaco Moscherini), non pone affatto al riparo il patrimonio ed anzi è una delle principali cause della crisi societaria.
La soluzione, come abbiamo avuto modo di ripetere, è la fusione tra le due società, che permetterebbe:
1) la ricostituzione del capitale sociale con conseguente uscita dallo stato di crisi (liquidazione);
2) la costituzione di un solido patrimonio, in grado di attivare fonti di finanziamento oggi precluse alla società;
3) il finanziamento di un piano di investimenti per nuovi mezzi (con un immediato miglioramento dei servizi) ed il finanziamento di un piano di prepensionamento per ridurre i costi delle società dopo le scellerate assunzioni del 2011.
Auspichiamo che il sindaco Cozzolino, invece di indirizzarci una nuova rancorosa replica, voglia valutare tali proposte (visto che altre non ce ne sono) per le quali troverà tutta la nostra collaborazione”.
I gruppi consiliari del Partito Democratico,
della Lista Tidei, di Insieme per Tidei