La musica gitana è stata il fulcro della sesta edizione del festiva di musica etnica invernale che si è svolta ieri sera al teatro comunale Traiano. La manifestazione promossa dall’associazione Cantiere della Musica e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia è stata intitolata “Dal Manzanarre al Reno”, proprio per indicare il percorso che il sole compie da est a ovest.
Doppia serata ieri al Traiano per una manifestazione che nel tempo ha appassionato il pubblico anche grazie alla scelta di artisti mai banali o ripetitivi. Per questa sesta edizione è stato strizzando l’occhio anche al Manzoni, al quale si deve il titolo “Dal Manzanarre al Reno”, parafrasato dalla celeberrima “5 maggio”.
Puntuali ieri gli appassionati e non di questo genere musicale hanno preso posto sulle poltrone del Traiano per ascoltare le sonorità tipiche di un tempo non troppo passato. Ad aprire le danze sono stati i Baro Drom Orkestar composti da Gabriele Savarese, violino e chitarra, Modestino Musico,fisarmonica, Piero Spitilli, contrabbasso e Gabriele Pozzolini batteria e tamburelli. I Baro drom, che in lingua Romanè significa “Lunga strada”, hanno proposto il loro viaggio tra la musica klezmer, le hora romene, la musica dei balcani e le melodie gipsy, rappresentando un est Europa ricco di storia e tradizioni fortunatamente non dimenticate. A proseguire il percorso ideale del sole sono stati gli Algeciras Flamenco portando sul palco quella commistione di religioni, suoni e culture che tutti conosciamo con il nome di Flamenco. Molto più numeroso questo gruppo, diretto da Paolo Monaldi e composto da musicisti e ballerini , ha ben reso la complessità della musica gitana spagnola raccontando un ovest europeo florido e fuori da conflitti religiosi.