Il commissario straordinario dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale commenta i dati del 2024. “In relazione ai dati di traffico negli scali del Network dei Porti di Roma e del Lazio del 2024, e in particolare per quanto riguarda il porto di Civitavecchia, è doveroso sottolineare – si legge nel comunicato stampa diffuso dall’ente – che il grosso della perdita di quasi un milione di tonnellate è imputabile, principalmente, alla chiusura della centrale a carbone Enel e a scelte nazionali e di sistema prese negli ultimi 10 anni che vanno ben oltre le nostre competenze e che sono state imposte all’Autorità e che sono, anche, fuori dalla facoltà di ogni singolo operatore di compensare questa perdita”.
“Il sistema nel complesso comunque tiene – prosegue Musolino – con dati molto significativi e importanti nei porti di Fiumicino e Gaeta soprattutto nelle rinfuse e a Civitavecchia i dati in generale sono positivi e confortanti, tenuto conto delle due importanti crisi che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2024, vedendoci allineati alle stime di traffico della stragrande maggioranza dei porti italiani e mediterranei. Restiamo comunque vigili e monitoriamo la questione di Torre Valdaliga Nord che rappresenta una ferita importante e un grande limite alla pianificazione e alla possibilità di fare dei ragionamenti concreti per il prossimo futuro rispetto al nostro sistema portuale”.
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Ernesto Che
Presidente o commissario, il problema o il nocciolo della questione è che queste situazioni dovevano essere previste e affrontate già molto tempo fa’, invece i suoi colleghi precedenti hanno fatto in modo che il Porto basasse quasi tutte le proprie attività sul crocierismo , lasciando a margine le merci alla rinfusa, i porti nascono principalmente per carico e scarico merci o container, invece abbiamo un terminalista che non rispetta nemmeno il minimo dei container stabiliti e ancora purtroppo questa anomalia tutta civitavecchiese non trova una soluzione! Logicamente con la chiusura della centrale di tvn si è scoperto il grande bluff delle merci alla rinfusa,che non si avvicinano nemmeno lontanamente al traffico che ha o potrebbe avere un altro porto dell’importanza di Civitavecchia