Se il Comitato Olimpico Internazionale, oltre a breakdancing, surf, arrampicata e skateboard, decidesse di introdurre ai Giochi di Parigi 2024 anche il lancio del sacchetto, Civitavecchia potrebbe davvero aspirare al massimo riconoscimento: una medaglia d’oro. Da due mesi a questa parte, infatti, non sono pochi i cittadini che si stanno sistematicamente allenando. Il campo di gara è solitamente costituito dalle zone periferiche della città, magari non eccessivamente trafficate.
Insomma, le strade dove la tecnica del lancio può essere meglio affinata. Non è una disciplina facile: bisogna avere grande concentrazione, velocità di esecuzione e una discreta mira. Con l’auto a media velocità, bisogna infatti aprire il finestrino lato guida o passeggero, agguantare il sacchetto pieno di rifiuti e lanciarlo nelle cunette che si trovano ai lati delle strade periferiche. Le tracce dei pressoché quotidiani allenamenti possono vedersi lungo la Braccianese Claudia, alla zona industriale e in altre parti periferiche e poco trafficate di Civitavecchia, dove, peraltro, non vengono soltanto lanciati i sacchetti, ma depositato qualsiasi tipo di suppellettile. Si va dai comuni elettrodomestici, alle reti e materassi. Molto in voga, ultimamente, anche gli arredamenti completi: cucine, soggiorni, camere da letto e, ovviamente, bagni. Insomma, dal punto di vista del comportamento di una parte dei civitavecchiesi, fortunatamente del tutto minoritaria, ma comunque presente, l’estensione a tutto il territorio cittadino della raccolta differenziata non è stata un successone. Lo stesso può dirsi anche per quanto concerne gli aspetti organizzativi e gestionali. A oggi capita frequentemente che i mastelli lasciati regolarmente fuori casa dagli utenti non vengono raccolti, senza peraltro alcuna spiegazione. Tante, al riguardo, le segnalazioni e le proteste che arrivano pressoché quotidianamente. Insomma, c’è ancora molto da fare, sia da parte dei civitavecchiesi e sia da parte di chi gestisce il servizio.