Niente domiciliari per il capo scout accusato di molestie
E’ stata respinta l’istanza di arresti domiciliari presentata dall’avvocato Antonio Carlevaro per il suo assistito, il dirigente scout di 61 anni arrestato lo scorso 4 Giugno dalla Polizia di Frontiera con l’accusa di aver molestato sessualmente, per anni, alcune ragazzine minorenni che frequentavano la sua associazione. L’uomo, quindi, deve restare nel carcere di Borgata Aurelia. Il legale difensore dell’indagato ha già fatto sapere che valuterà se impugnare il rigetto deciso dal Giudice per le Indagini Preliminari, chiedendo, in sostanza, che un altro Gip valuti la richiesta di condurre il dirigente scout agli arresti domiciliari. Carlevaro ha sottolineato che la decisione del Gip di non accogliere l’istanza non è stata dettata da motivi di merito, e che il suo assistito, dal carcere, continua a dichiararsi innocente. A questo punto, oltre alla decisione del legale difensore di impugnare il rigetto, si attende l’eventuale prosieguo delle indagini e un probabile processo a carico del 61enne.