Niente processioni, anche nel 2021. Per il secondo anno consecutivo il covid ha letteralmente cancellato due delle tradizioni maggiormente sentite dai civitavecchiesi, ovvero le processioni del Cristo Morto e quella in onore di Santa Fermina, la patrona della città, che da tempo immemorabile va in scena il 28 aprile e culmina con il trasporto della statua della santa in mare a bordo di un rimorchiatore. Anche per quest’anno, dunque, non se ne farà nulla, se non una piccola cerimonia alla quale parteciperanno le autorità religiose, civili e militari e che si concluderà simbolicamente col trasporto della statua a bordo di un rimorchiatore. Praticamente ad una settimana dalla ricorrenza, nulla è stato posto in essere per poter organizzare una manifestazione che richiede particolare impegno.
D’altra parte, le restrizioni previste nei vari decreti sull’emergenza coronavirus, che si susseguono uno dietro l’altro, tendono soprattutto ad evitare assembramenti e contatti tra le persone. E obiettivamente, le processioni, per quanto avviene all’interno del corteo, ma soprattutto ai lati, con la presenza di migliaia di persone, sembrerebbero fatte apposta per favorire la diffusione del contagio. Niente rinnovo di una tradizione secolare anche quest’anno, dunque. E niente anche dal punto di vista delle tante manifestazioni di contorno, che come ogni anno venivano organizzate con impegno e passione dal Comitato Festeggiamenti Santa Fermina. Decine e decine di iniziative che si sviluppavano praticamente per tutto il mese di aprile conoscendo il clou nella settimana che precedeva la ricorrenza del 28 e tra le quali spiccavano il corteo storico e il palio marinaro. Ed è questo l’aspetto più brutto della situazione. Al di là delle tante vittime, delle incredibili sofferenze che ha provocato e sta provocando in milioni di famiglie in tutto il mondo, il coronavirus sta cancellando anche la memoria delle comunità, quel legame invisibile che tiene unite le persone che appartengono alla stessa realtà geografica. Speriamo davvero che questo black out piombato sulle tradizioni locali stia per finire. Non a tutti, magari, risultano gradite. Ma è comunque importante che ci siano, perché appartengono alla vita stessa delle città.