“È vero che bisogna sempre rispettare le sentenze ma sia siamo fermamente convinti che la volontà del popolo resti ancora sacrosanta e superiore, rispetto a quella di un giudice. Per questo ribadiamo che la gestione dell’acqua deve rimanere pubblica, come stabilito, dalla stragrande maggioranza dei cittadini attraverso il referendum che si è svolto poco più di un anno fa”.
Presa di posizione netta dei movimenti civici di Giuseppe Flacchi (giovani Pdl), Antonio Cacace (Popolo per la città), Pino Antonucci (movimento politico “Insieme), Nicola De Liguori (Obiettivo Comune) e Luigi D’Amico (Italia nostra), contro la sentenza del Tar che sostanzialmente fa ricadere su Ato 2 la gestione idrica cittadina. Ci sorprendiamo i come qualcuno, tanto a destra quanto a sinistra, abbia potuto gridare vittoria per un pronunciamento che sostanzialmente va contro la volontà del popolo e della maggior parte delle forze politiche che, quasi tutte, si pronunciarono nel 2011 contro la privatizzazione della gestione pubblica, in primis Sel e Città nuove. Noi, oggi, diciamo che faremo qualsiasi cosa per bloccare questa sentenza del Tar e, se eventualmente così dove essere, la volontà del sindaco di cedere la gestione dell’acqua ad un ente privato. Sarebbe un suicido, perché questa città rischia perdere l’unico bene pubblico rimasto come l’acqua e di andare a pagare bollette altissime per un servizio che è costantemente carente e deficitario. Non ci scordiamo che quest’anno per quasi tre mesi l’acqua è stata non potabile, quindi inservibile, qui invece di calare le tariffe ci troviamo dinanzi, per assurdo, alla possibilità di elevarle”.
Pino Antonucci