Si svolgerà venerdì alle 17.30 presso la sala della Compagnia Portuale di Civitavecchia un’importante conferenza sull’Autonomia Regionale Differenziata, alla quale interverranno il professor Gaetano Azzariti, professore ordinario di Diritto Costituzionale alla Sapienza di Roma e autore di numerosi interventi sulla stampa contro l’autonomia differenziata, e la professoressa Marina Boscaino, responsabile nazionale di comitati No All’Autonomia Differenziata. L’appuntamento è stato organizzato dall’Anpi, rappresentato dal presidente Giorgio Gargiullo e da Enrico Veneruso, e dal Comitato “No Autonomia differenziata”, che vedrà l’intervento di Anna Luisa Contu.
“In apparenza – affermano – si tratta di un problema da addetti ai lavori, in realtà, se approvata, l’autonomia regionale differenziata impatterà fortemente sulla vita di ogni singola persona in questo paese, nei settori fondamentali della sanità, dell’istruzione, del lavoro, delle infrastrutture, dell’ambiente, addirittura nella proprietà di porti, aeroporti, strade, viadotti. Le regioni ricche del nord chiedono di trattenere I’80% dei tributi che si raccolgono nei loro territori, minando i valori di solidarietà e uguaglianza della nostra Costituzione e lavorando per un federalismo egoistico e competivivo. Nel campo dell’istruzione, l’autonomia regionale porterebbe alla disgregazione del sistema educativo nazionale; le Regioni avrebbero competenze primarie sul reclutamento del personale, , sugli orari, sui programmi, sui contratti del personale.
La Scuola l’istituzione, per eccellenza, in cui è massimo il principio di uguaglianza, sancito dalla nostra costituzione diventerebbe il luogo in cui si sancisce la disuguaglianza tra gli italiani abitanti delle regioni ricche e gli altri. Nella Sanità vediamo cos’è adesso e cosa diventeranno le regioni del sud, i cui cittadini sono costretti ad un forte pendolarismo sanitario verso il Nord, con i trasferimenti dello Stato sempre più esigui.
Il ministro Calderoli, ministro delle Autonomie e delle Regioni sta lavorando alacremente e in silenzio per portare a termine quello che è stato sempre la ragione sociale della Lega, la secessione delle regioni del Nord.
Col testo Calderoli (AS 615) il parlamento è completamente esautorato e l’autonomia regionale differenziata diventa una trattativa privata tra il ministro e i presidenti di Regione interessati a chiederla. Poiché l’autonomia comporta il trasferimento di fondamentali funzioni legislative ed amministrative dallo Stato alle Regioni, il rischio è lo svuotamento dei poteri centrali dello Stato e la creazione di un’Italia divisa in tanti mini staterelli. L’opposizione a questo progetto è un obbligo, la presa di parola è un obbligo. Che cosa pensano i Fratelli d’Italia, che tanto bene vogliono alla nazione? Si rendono conto di quello che stanno facendo o sono complici e succubi della Lega che in tutti questi anni non ha mai abbandonato il suo progetto di spaccare l’Italia”.