Dopo la carambola di voci, indiscrezioni, rivelazioni in via ufficiosa oggi parla il presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani, che traccia il quadro della situazione relativamente alle nomine dei presidenti delle società partecipate dall'Authority. Punto primo: la Port Mobility. Ciani dice chiaramente che la nomina di Carlo Falzetti non è in discussione, si tratta di un incarico per il quale non ci saranno brutte sorprese il prossimo 20 maggio, data della seconda convocazione del consiglio d'amministrazione della società – è vero – ma la nomina di Falzetti è già stata formalizzata.
Il numero uno di Molo Vespucci sottolinea che "Falzetti è un personaggio autorevole, competente, con un curriculum ottimo" e che sarà capace di intervenire nella missione di una società della quale Ciani non si dice soddisfatto. Quanto alle specifiche competenze di un presidente che finora è stato più una figura notarile l'orientamento di Ciani è quello di farne "una figura più mirata rispetto alla gestione". Sulle altre cariche, amministratore delegato e direttore generale, quest'ultima ricoperta dall'ex presidente della società, Aldo De Marco, Ciani riferisce che "gli emolumenti di queste due figure sembrano un tantino eccessivi".
Punto secondo: Port Utility e Seaport. Su questi due fronti non c'è ancora nulla di nuovo né di ufficiale, Ciani spiega che "si sta discutendo ma oltre alle valutazioni politiche l'aspetto fondamentale – afferma il presidente – è tenere conto di alcuni altri parametri, prima di tutto verificare la competenza delle persone, anche perché nessuno al momento è venuto da me a reclamare il mancato rispetto di accordi, e del resto ho un ottimo e continuo dialogo con il segretario locale del Partito Democratico”. Punto terzo: commissariamento del porto, che sarebbe stato richiesto da Alleanza Nazionale al ministro Altero Matteoli e che la frangia ex Ds del Partito Democratico sarebbe pronta a sostenere. “Credo che se la gente si andasse a vedere le leggi prima di parlare – spiega Ciani – si eviterebbe di dire cose inesatte. Parlare di situazioni che non esistono – conclude il presidente – va bene per chi non ha nulla da fare ma non per chi deve lavorare”. Insomma: Falzetti resta, del resto si può parlare, il commissariamento del porto non sarebbe realistico, con buona pace degli ex Ds e di chi li comanda.