“Il pil attuale che ha visto un calo del 10,8%, riporta la nostra economia indietro di circa venti anni, al 1997”. L’allarme arriva da Tullio Nunzi presidente dell’associazione meno poltrone più panchine, che spiega come rispetto al 2019 ci siano stati 120 miliardi di consumi in meno e che il nuovo lockdown causerà una perdita di 15 miliardi di euro.
Nunzi parla poi nello specifico del settore terziario, quello che paga il prezzo più alto a causa della Pandemia.
“Se però – spiega Tullio Nunzi – si dovesse fare un riferimento ad un anno precedente, si dovrebbe arrivare al 1944; un anno con una economia di guerra, ma senza la speranza e la certezza di una ripresa. Navighiamo nella incertezza, che è l’elemento più distruttivo per una impresa. Rispetto al 2019 ci sono stati 120 miliardi di consumi in meno; per capire meglio, come se ogni cittadino di Civitavecchia avesse speso 2000 euro in meno a testa. Il nuovo lockdown causerà una perdita di 15 miliardi. La zona rossa aggrava ancora più la situazione: ogni stop di week end costa due miliardi di euro di consumi. La chiusura di questo periodo costerà 15 miliardi, in particolare per ristoranti alberghi. Il terziario ed i servizi, in questa guerra ovviamente pagano il prezzo più alto:
– 269 mila autonomi tra il 2020/21, con un rischio chiusura di circa 450 mila imprese , e con -2 milioni di addetti. A Civitavecchia si aggiunge la crisi del crocerismo che, annualmente lasciava in città 100 milioni di euro. Una situazione devastante, per il settore della ristorazione, alberghiero, dello sport e della cultura. Ovvio che nessuno mette in dubbio la necessità di un serio contrasto al COVID, anzi, ma bisogna anche pensare alla difesa del territorio produttivo; saper conciliare salute e ripresa economica. Indennizzi seri sulla base del fatturato, una revisione profonda dei costi di gestione (affitti, utenze, lavoro) abbattimenti o meglio azzeramenti di tasse, almeno da riparametrare su nuovi livelli di ricavi e non su quelli passati; un accesso al credito facilitato. In momenti difficili come questi, è alto il rischio di intromissioni malavitose. Una cosa è certa rischiamo di perdere un intero sistema produttivo che ci è stato copiato anche dall’estero, che ha creato lavoro e benessere, che ha animato centri storici e periferie; ha portato turismo; rischiamo di perdere una nostra identità e specificità. Ad un settore che sta subendo danni irreversibili, vanno date risposte immediate, a tutti i livelli. Almeno per la sua sopravvivenza: pena la sua scomparsa”.
5 Comments
giovanni
Ma Nunzi non fa il minimo accenno che a contribuire all’attuale casino sono stati per la maggior parte i ristoranti ed i bar che alla faccia dei consigli sul distanziamento e mascherine se ne sono fregati alla grande sapendo benissimo che il rischio era alto.
Oltretutto si danno numeri altissimi di perdite di entrate , lasciando da parte quelli nazionali, ma non sono convinto che di dichiarazioni di reddito passate siano state altrettanto alte.
E si chiede l’abbattimenti o meglio azzeramenti di tasse, almeno da riparametrare su nuovi livelli di ricavi e non su quelli passati
Toni
A Giova’, quando si parla di bar, ristoranti e giovani, non perdi un secondo per affibbiargli l’ etichetta di “scemi” (parole tue eh), untori ed evasori di tasse. Quando si parla di Enel invece( che in tutti questi anni qualche piccolo danno forse l’ha fatto) ti butti a spada tratta nella difesa indefessa dell’azienda. Ma un po’ di mezze misure no? Evitare di fare di tutta l’erba un fascio ogni tanto? Ne va’ della tua crdibilita’ di commentatore a tutto spiano. Un abbraccio(a distanza).
giovanni
Normalmente cerco di vedere quale è la realtà.
Io per quanto riguarda ENEL mi limito a commentare quando qualche politico o associazione o comitato vorrebbe da domani chiudere TVN, magari dimenticando TVS, che sono due impianti che danno lavoro senza chiedersi di come sopperire alla perdita di lavoro.
L’idrogeno verde o altre amenità come il parco eolico off shore potrebbero essere futuribili ossia a medio lungo termine e nel frattempo?
giovanni
Io normalmente cerco di essere reale: Partiti solidali con i comitati hanno deciso di chiudere TVN e perchè no anche TVS che bene o male negli ultimi quaranta anni hanno dato lavoro e hanno funzionato da bancomat per varie amministrazioni.
Quello che critico è il fatto che far chiudere da domani le centrali senza aver minimamente pensato a come creare nuovo lavoro.
Idrogeno verde, parco eolico off shore sono attività che daranno lavoro tra anni mentre a Civitavecchia serve da domani.
Ale
E si ha ragione il sig. Toni, Lei sig Giovanni, è così di parte che in molti commenti perde di credibilità, e mi perdoni se glie lo dico, è come un disco rotto, negli argomenti che ha citato Toni.
Senza offesa…