“Sarebbe bello che in questo periodo elettorale qualcuno cominciasse a parlare di programmi e strategie nel settore del commercio e del turismo”. È uno dei passaggi dell’intervento di Tullio Nunzi della Confcommercio. Leggi la nota.
“Pensare anzitutto in piccolo, questo il principio cardine della strategia europea di valorizzazione delle piccole e medie imprese fatta propria dal nostro paese. In questo periodo elettorale sarebbe bello che oltre ad invettive ed improperi, qualcuno cominciasse a parlare di programmi e strategie nel settore del commercio e del turismo. Ancora poco si è sentito sulla necessità di un contesto di regole e di politiche che permettano alle piccole e medie imprese del terziario di essere ancor più protagoniste dello sviluppo territoriale, e sulla altrettanto necessità di ragionevoli risorse che ne sostengano crescita qualitativa e dimensionale. Come sarebbe necessario, al di là di faraonici progetti futuri e di proclami, pensare ad un approccio integrato alle tematiche del settore turismo, che superi un modello, assai praticato anche a Civitavecchia, di “competenze strette”. In pratica passare da una visione di “comparto turismo” ad una più ampia di “sistema turismo”. Pensare ad un assessorato al turismo, che dovrebbe agire come soggetto propulsore per gli obbiettivi indispensabili per lo sviluppo del settore, coinvolgendo per competenza altri assessorati (infrastrutture, reti di comunicazione, pianificazione territoriale, agricoltura, ambiente, formazione, etc). In ultimo, la necessità di ripensare la città, come motore di crescita e di sviluppo soprattutto per l’apporto di servizi; una città ripensata come spazio denso di relazioni produttive e sociali. Un approccio integrato e dal basso che tenga insieme le ragioni della vitalità economica, della riqualificazione ambientale, del miglioramento della qualità della vita. In diverse città sono stati avviati laboratori e metodi di progettazione concertata, in cui tutti gli attori del sistema-città (amministratori, cittadini consumatori, imprenditori, parti sociali) siano chiamati nel rispetto, ovviamente dei ruoli e delle responsabilità, a dare il proprio contributo, a mettere insieme esperienze e capacità professionali. Gli attuali problemi evidenziati da commercianti sui parcheggi e sui vari lavori in corso, forse con tale metodo non si sarebbero create. Forse invece di accuse ed offese, improperi, sarebbero necessarie risposte, per rivalutare le ragioni dell’economia reale e del lavoro. Per fare questo abbisogna un impegno per il rafforzamento delle capacità competitive di quel sistema di impresa diffusa, che costituisce la struttura portante dei processi di sviluppo territoriale; molto spesso assente nell’agenda e nei discorsi della politica”.
Tullio Nunzi