Basta turni massacranti nel settore della sanità, soprattutto negli ospedali. E’ entrata in vigore ufficialmente oggi una direttiva dell’Unione Europea che rivoluziona il sistema di impiego di medici e infermieri ospedalieri. La Direttiva fissa dei criteri “minimi” relativi a riposi, pause, ferie, orario massimo di lavoro e lavoro notturno. Per il riposo giornaliero la misura considerata “minima” dalla Comunità Europea è quella di 11 ore consecutive nell’arco di 24 ore partendo dall’inizio dell’attività, mentre il tempo di lavoro massimo settimanale è individuato in 48 ore, comprendendo oltre all’orario contrattuale anche le eventuali ore di lavoro straordinario, che in ogni caso non possono essere imposte al lavoratore.
Le misure, però, rischiano di mettere in grosse difficoltà le strutture ospedaliere che nel corso degli ultimi anni, a causa dei continui interventi per il contenimento della spesa pubblica, hanno avuto pochissime assunzioni a causa del turn over bloccato e rarissime sostituzioni in caso di malattie e gravidanze del personale medico e infermieristico. La situazione che riguarda il San Paolo è stata oggetto di un vertice svoltosi ieri pomeriggio negli uffici di via Terme di Traiano al quale hanno partecipato i massimi dirigenti della Asl Roma F e dell’ospedale, oltre ai rappresentanti sindacali dei medici e degli infermieri. Al termine dell’incontro è stato deciso di demandare ai primari dei singoli reparti di monitorare la situazione nell’arco di questa prima fase di applicazione del decreto e di verificare, entro la fine di dicembre, eventuali situazioni di rischio. I problemi al San Paolo potrebbero verificarsi nel settore dei medici, più che tra gli infermieri, e i reparti più a rischio sarebbero il pronto soccorso e la chirurgia vascolare, che da tempo devono fare i conti con un organico largamente insufficiente e dove i sanitari sono costretti a volte a turni massacranti. Non è escluso che, nell’attesa delle nuove assunzioni annunciate la scorsa settimana dalla Regione Lazio, la Asl Roma F si veda costretta a chiedere una deroga nell’applicazione della direttiva comunitaria. Una direttiva che comunque sembra già avere un merito importante, oltre a quello di rendere la vita meno difficile al personale sanitario, ovvero di aver riportato d’attualità il problema delle carenze di organico negli ospedali e che potrebbe costringere le Regioni ad intervenire con nuove assunzioni.