“Non basta la totale assenza di lavoro… non basta la mancanza di un sostegno da parte dello stato, sostegno che si badi bene dovrebbe consistere anche semplicemente nell’utilizzare i fondi già stanziati per la promozione del territorio per far lavorare i professionisti del turismo. Per fargli fare quello che sanno fare, ossia promuovere con qualità e professionalità i luoghi che conoscono alla perfezione. Al posto di studenti o hostess e steward privi di esperienza”.
“Per carità non vogliamo elemosinare nulla, ma preferiremmo che si pensasse a preservare la continuità lavorativa di professionisti del turismo piuttosto che buttare i soldi perché non ci si è pensato o peggio, per fare clientela.
Le guide e gli accompagnatori che oggi non lavorano, domani, alla ripresa (auspicata più che attesa), potrebbero essere stati costretti ad abdicare… a passare ad altro per sopravvivere.
E i territori sarebbero privi della loro capacità di far innamorare i turisti, di fare pubblicità alle loro peculiarità.
Come Associazione abbiamo scritto agli enti locali, alle Regioni, a tutti i destinatari di tali fondi senza ottenere nulla, spesso neanche un contatto od un riscontro.
E che cosa succede nel frattempo?
Nel frattempo, il Senato licenzia il decreto rilancio trascurando il turismo e dimenticando completamente chi nel turismo ci lavora.
Nel frattempo, qualche sito di interesse turistico si permette di impedire l’accesso ai gruppi organizzati accompagnati da guide ed accompagnatori.
O di limitarne al minimo la presenza con balzelli e procedure discriminatorie.
Nel frattempo, qualche Comune si mette ad organizzare visite guidate GRATUITE spacciandole per attività didattica, e parliamo di realtà quali Roma, non di un paese sconosciuto….
E per concludere qualche Sindaco, eclatante il caso di Ponza, si inventa che per difendersi dal Covid è necessario impedire le visite guidate sul proprio territorio!
Da vittime ad untori…. il passo è breve….
Vediamo poi inaugurazioni di discoteche con migliaia di persone e sagre di paese dove all’ingresso ti misurano la temperatura e come entri ti togli la mascherina e ti “assembri” intorno ad una tavola.
Fare demagogia in questo momento è decisamente facile.
Fin troppo.
Peccato che non la facciamo per qualche voto, e neppure per una qualche visibilità.
La facciamo perché siamo investiti da una tempesta perfetta che sembra non lasciarci scampo.
Abbiamo interloquito, manifestato localmente e nazionalmente, abbiamo fatto tutti le stesse richieste.
Non abbiamo ottenuto neanche una risposta, nessuna proposta.
Ma perseveriamo in quanto consapevoli che alcune migliaia di professionisti non solo debbano poter tornare a lavoro, ma che siano una risorsa troppo importante per un paese che del turismo fa la sua industria più importante. O almeno così si dice.
E se qualche guida riesce, nonostante gli ostacoli che chi dovrebbe aiutarti ti pone innanzi, con qualche singolo turista o piccoli gruppi, per gli Accompagnatori è impossibile pensare di ricominciare, vista l’assenza assoluta di gruppi di turisti organizzati.
Per questo continuiamo a chiedere a chi ha fondi a disposizione di coinvolgere guide ed accompagnatori per visite ed accoglienza nei propri territori.
Altro che volantini o pubblicità…
Chiediamo che il piano di rilancio annunciato per l’autunno preveda un sostegno per chi questo inverno non potrà assolutamente lavorare vista la stagionalità della propria professione e l’assenza di introiti della stagione in corso.
Chiediamo che agli annunci, ultimo dei quali quello del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, seguano i fatti…
E proponiamo alle altre Associazioni di costituire un tavolo comune ed una piattaforma di proposte e richieste condivisa.
Agilo è sempre stata disponibile alla collaborazione, mettendo da parte qualsiasi aspirazione o voglia di apparire.
Lo siamo ancora di più adesso che continuiamo a crescere nei territori conoscendo le sempre maggiori difficoltà che Accompagnatori e Guide si trovano ad affrontare.
Il settore privato è ripartito con difficoltà, ma è ripartito.
Ma a Guide ed Accompagnatori è impedita la possibilità di tornare a lavoro. Non solo per l’assenza di turisti … ma per la miopia e l’ignoranza di chi dovrebbe garantire la possibilità di lavorare a chi come noi rispetta ogni prescrizione e si impegna per controllare le persone che accompagna”.
Paola Di Giovanni
Presidente di Agilo
Associazione Nazionale Accompagnatori e Guide turistiche