C’è una novità nell’incredibile vicenda dell’omicidio del professor Dario Angeletti, il docente dell’Università della Tuscia ucciso lo scorso 7 dicembre nel parcheggio delle Saline dal 68enne Claudio Cesaris, ex tecnico all’università di Padova, ossessionato dall’amore verso una giovane collega che nel frattempo si era trasferita a Viterbo. I legali dell’uomo, che si trova attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia, hanno infatti presentato istanza al giudice per le indagini preliminari affinché siano concessi gli arresti domiciliari al loro assistito.
Gli avvocati Alessandro De Federicis e Michele Passione hanno motivato la loro richiesta con le condizioni di salute dell’uomo, che a quanto sembra non sarebbero assolutamente compatibili con il regime carcerario. Sembra che i legali abbiano precisato che il Cesaris, in caso di accoglimento della richiesta di concessione dei domiciliari, vorrebbe trasferirsi in casa della sorella e che avrebbe già dichiarato la sua disponibilità a risarcire i familiari dello sfortunato docente universitario. Sulla richiesta avanzata dagli avvocati difensori è atteso nelle prossime ore il pronunciamento del Gip, la dottoressa Paola Petti. Come si ricorderà, Cesaris aveva avvicinato il professor Angeletti dopo averlo visto una sera a cena con la sua ex compagna, che seguiva costantemente e che cercava di intercettare in ogni modo. Angeletti lo aveva fatto salire sulla sua autovettura e dopo un breve colloquio, l’ex tecnico aveva estratto la pistola ed esploso due colpi che avevano colpito a morte il docente, il cui cadavere era stato rinvenuto qualche ora dopo. Dopo l’arresto, Cesaris aveva fornito una sua versione dell’accaduto, sostenendo di aver sparato perché in preda ad un raptus. Una versione che non ha convinto gli inquirenti, i quali hanno ipotizzato il reato di omicidio volontario motivato dall’ossessionante amore nutrito nei confronti della giovane collega con la quale la relazione si era interrotta.
2 Comments
giovanni
Stare in una cella non è piacevole per nessuno ma ci poteva pensare prima di ammazzare Angeletti.
In una cella ci stanno in tanti che non si sono potuti permettere un avvocato come il suo e che oltretutto non hanno ammazzato nessuno.
Ale
Per gli assassini, stupratori e pedofili, la legge non dovrebbe prevedere in alcun modo i domiciliare e sconti di pena.
Ma siamo in Italia….