Ci sarà bisogno di una nuova perizia psichiatrica su Valerio Marras, il ragazzo che nel giugno di due anni fa uccise a coltellate la mamma, Cristiana Roversi, all’interno della villetta di famiglia, in via Lucignani, nella zona di Santa Lucia. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Assise nell’udienza che si è tenuta questa mattina a Roma, secondo i quali è necessario fare chiarezza su quello che era lo stato mentale del giovane al momento del raptus omicida.
Si tratterebbe della quarta perizia, dopo quella condotta dal professor Romano Fabrizzi, incaricato dal Gup del tribunale di Civitavecchia di verificare se Marras al momento dell’omicidio fosse capace di intendere e di volere. Nella sua perizia, il professor Fabrizzi aveva accertato la totale incapacità mentale del ragazzo. Ad analoghe conclusioni era anche pervenuto il dottor Gino Saladini, perito della difesa di Valerio Marras, mentre il consulente della Procura, il dottor Stefano Ferracuti, nella sua relazione aveva evidenziato un parziale vizio di mente da parte dell’imputato, la cui capacità di intendere e di volere sarebbe “gravemente scemata” al momento dell’omicidio. Una differenza sostanziale, che porterebbe a decisione diverse sul ragazzo. Nel caso nella nuova perizia, della quale il prossimo 29 gennaio, nel corso della prossima udienza, sarà incaricato un perito, emergesse la totale incapacità di intendere e di volere del ragazzo, si procederà alla sua assoluzione e inizierebbe un percorso terapeutico. Nel caso, invece, fosse confermata la parziale incapacità, Marras sarebbe condannato per l’omicidio della mamma, e poi starebbe al giudice decidere per un eventuale sconto della pena. “Non una buona notizia – afferma l’avvocato Tiziano Iervolino, difesa di Marras – perché ci aspettavamo si potesse entrare nel vivo della decisione sulla base delle perizie esistenti. È un po’ come iniziare nuovamente da capo. Speriamo stavolta sia l’ultima perizia”. È stata accolta la richiesta dell’avvocato Iervolino di sostituzione della misura cautelare per Marras, dal carcere ad una Rems.