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Potrebbe avere strascichi giudiziari la delibera con la quale il consiglio comunale di Civitavecchia ha deciso, il 29 ottobre scorso, di uscire dal Consorzio per la Gestione dell’Osservatorio Ambientale. Gli altri cinque comuni presenti nel consorzio, Allumiere, Santa Marinella, Tolfa, Monte Romano e Tarquinia, giudicano illegittima la decisione dell’amministrazione a Cinque Stelle e si sono rivolti, oltre che ai ministeri interessati e alla Regione, anche alla Procura della Repubblica e ai Prefetti di Roma e Viterbo.
In primo luogo, i sindaci dei comuni del comprensorio esprimono la loro preoccupazione per come sarà gestita l’attuale rete di controllo delle emissioni inquinanti, prevista dal decreto Via per la centrale di Torre Valdaliga Nord e valutata e approvata da Arpa Lazio con un documento del 2008. Sottolineano, poi, che il Consorzio gestisce la rete nel pieno rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria e su eventuali episodi di superamento dei parametri di legge da parte di specifici inquinanti e chiede ai Ministeri, alla Regione e ai Prefetti di attivarsi per impedire che l’esercizio della centrale di Torre Valdaliga Nord sia consentito in assenza di un adeguato funzionamento della rete. In un’altra lettera, inviata al Presidente della Regione e all’assessore regionale all’ambiente, i sindaci di Allumiere, Santa Marinella, Tolfa, Monte Romano e Tarquinia, diffidano il sindaco Cozzolino a rispettare i contenuti dello statuto del Consorzio per la Gestione dell’Osservatorio Ambientale. In particolare, i primi cittadini del comprensorio fanno riferimento all’articolo 3 della convenzione, nel quale si sottolinea che l’eventuale recesso anticipato dei consorziati è subordinato a ragioni di pubblico interesse o a motivate determinazioni di segno contrario rispetto a quelle che hanno costituito il presupposto di partecipazione al Consorzio. Lo stesso articolo 3, si legge nella lettera, prevede espressamente che il recesso deve essere comunicato all’assemblea consortile, con preavviso di almeno due mesi rispetto alla scadenza dell’esercizio finanziario ed è efficace dall’esercizio finanziario successivo. Se così fosse, la deliberazione assunta dal consiglio comunale di Civitavecchia lo scorso 29 ottobre non potrebbe avere effetto a decorrere dal prossimo 1 gennaio, ma, una volta espletato il passaggio nell’assemblea del Consorzio, dal 1 gennaio 2017.