Importanti strascichi di carattere giudiziario all’irruzione avvenuta il 27 luglio dello scorso anno da parte di un gruppo di portuali mentre era in corso una seduta del consiglio comunale all’Aula Calamatta. Quei momenti di tensione, che avevano portato alla momentanea sospensione della seduta, avevano indotto il segretario generale di Palazzo del Pincio, la dottoressa Caterina Cordella, a presentare una informativa al Prefetto e alla Magistratura.
Ebbene, a distanza sei mesi, sono arrivati i provvedimenti da parte della Procura della Repubblica di Civitavecchia, che a seguito dei risultati dell’indagine condotta dai Carabinieri, ha indagato otto persone, inviando i relativi avvisi di garanzia. Tra gli indagati, il presidente della Compagnia Portuale, Enrico Luciani e il vice presidente della società “Minosse”, Maurizio Iacomelli. La società “Minosse”, come si ricorderà, si occupa dei servizi connessi alla discarica del carbone nella centrale di Torre Valdaliga Nord. La protesta dei portuali in quel periodo era motivata dalla decisione di Enel di procedere al rinnovo della gestione attraverso una gara di evidenza pubblica, contestata dai portuali in virtù di quanto previsto alle normative in tema di portualità. Gli altri sei indagati sono tutti lavoratori della Compagnia Portuale. Gli otto avvisi di garanzia, a quanto sembra, sono stati inviati alle persone risultate responsabili di aver determinato l’interruzione della seduta del consiglio comunale e dei momenti di grande tensione determinatesi nel momento in cui il sindaco Cozzolino si rifiutò di aprire un confronto con i circa cento portuali che avevano raggiunto l’Aula Calamatta. A quanto pare, la ricostruzione di quanto avvenuto da parte della Magistratura, che si è avvalsa di numerose testimonianze e delle immagini fotografiche dei momenti più concitati, ha portato all’emissione degli otto avvisi di garanzia. Adesso si apre dunque un fronte giudiziario sulla vicenda, che potrà portare o all’archiviazione, oppure all’istruzione di un processo.