Il 7bello di Sandro Campagna ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei di Budapest battendo ieri sera, nella finale per il terzo posto, il Montenegro per 11 a 9. Grande gioia nel gruppo azzurro a partire dal civitavecchiese Marco Del Lungo che non ha avuto tanto spazio per mettersi in mostra tra i pali ma ha sempre dato il suo contributo con la voce. Il portiere del Brescia, ex Snc, non ha infatti mai fatto mancare il suo incitamento verso i compagni di squadra alla ricerca di una medaglia importante per un gruppo molto giovane.
Del Lungo è il sesto civitavecchiese a conquistare una medaglia agli Europei dopo Roldano Simeoni, Marcello Del Duca, Simone Feoli, Roberto Calcaterra ed Alessandro Calcaterra. Si è vista davvero una bella Italia agli Europei di Budapest. Difficile credere di poter vedere una squadra azzurra così brillante, nonostante i tanti innesti rispetto ai Mondiali dell’anno scorso e con il “veterano” Gallo non certo in gran spolvero. Del Lungo non ha avuto grande spazio, molto probabilmente se fosse stato serbo, ungherese o spagnolo avrebbe giocato questi Europei da titolare indiscusso. Ha fatto solo un grosso sbaglio, essere approdato in Nazionale contemporaneamente a Stefano Tempesti, di gran lunga la miglior calottina rossa al mondo da qualche anno a questa parte. E’ facile credere che il pratese della Pro Recco proseguirà tranquillamente sul percorso azzurro fino alle Olimpiadi di Rio, in programma fra due anni. Solo dopo il portiere del Brescia potrebbe diventare il titolare. Le telecamere delle regia ungherese hanno insistito molto sulla carica che ha dato Marco Del Lungo in tutte le partite, sostenendo a gran voce i suoi compagni, quasi come se fosse l’allenatore. L’Italia ha meritato pienamente il terzo posto, con un pizzico di freddezza e lucidità in più avrebbe potuto anche conquistare la finale, ma la vasca ha sentenziato che la Serbia al momento è nettamente più forte delle altre. Gli uomini di Savic si sono potuti permettere di “scherzare” per tutto il torneo, mostrando delle prestazioni nettamente insufficienti fino alla semifinale, venendo fuori esplosivamente nella fase decisiva.