Dopo l’ultimo incidente, magari enfatizzato per quanto si vuole, ma pur sempre di incidente si tratta, c’è da augurarsi che la nostra presidente della Terza Circoscrizione non si soddisfi solo, ma sia un po’ più prudente in avvenire, nello sperticarsi in ringraziamenti a dritta ed a manca, nel caso specifico al vice sindaco quando “regalò” al Parco quelle instabili porte da calcetto. E si decida ad affrontare invece, “tampinando” a dovere i “superiori organismi”, l’annoso problema del dare una definitiva e civile sistemazione a quell’area che più di altre consimili in città offre spazio a soluzioni funzionali.
Non ci si faccia rimpiangere la pur rabberciata e disinvolta passata gestione “ARCI” ( di cui, è bene dirlo, non è che ci fosse granchè d’esserne soddisfatti !) ma che quanto meno riusciva ad impedire vandalismi e semine ovunque di deiezioni canine; perché dopo quella non c’è stato altro che l’abbandono più totale, la distruzione di quei pochi arredi e la resa ai demenziali sfoghi di becera, pubblica inciviltà in tutte le sue possibili manifestazioni….E non vorremmo fare le facili Cassandre se, allo stato attuale anche degli usurati giochi per bambini, non si possa escludere qualche altro dispiacere. Chi scrive si sta ( vanamente, purtroppo !) da decenni battendo, sia dal Comitato di Quartiere, sia in solitaria “vox clamantis in deserto”, per un Parco “vero”, fin dai tempi in cui di Parco non si parlava, e poi contro i folli lavori affidati ( chi se lo ricorda ? ) alla Cooperativa ex detenuti di Rebibbia quando si realizzò, fra l’altro, quell’inutile vascone che per qualche settimana ospitò pesci rossi poi condannati a morte dall’incuria; per non dire del criminale abbattimento di un intero filare di qualche diecina di eucalipti, “bruciati” da barili di diserbante alle radici, lungo Via delle Viole … e malgrado tutto ancora a tutt’oggi, caparbiamente insiste a chiedersi ( ed a chiedere !) : specie in questo periodo di disoccupazione e fame di lavoro, ma è proprio così insostenibile per le pubbliche finanze provvedere ad una prima “sistemata” affidandolo poi in concessione a qualche Cooperativa di giovani, a similitudine della “Ficoncella” ? O, e perché no?: darlo in gestione a privati per pubblico uso ?…Qualcuno sa che fin dai tempi della prima Giunta Tidei giace in qualche faldone dell’allora Assessorato all’Ambiente un bellissimo progetto di riqualificazione di questo povero e non più degno di tal nome “Parco”? E che basterebbe solo ripescarlo?
Gennaro Goglia