Si riavvicina sempre più il momento dell’inizio della fase due per la centrale Enel di Montalto di Castro. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il comunicato del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il riesame complessivo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata per l’esercizio della centrale termoelettrica “Alessandro Volta” di Enel.
Si tratta dei quattro gruppi a gas che andranno in sostituzione dell’attuale e che nelle intenzioni della spa energetica dovrebbero entrare in produzione a novembre 2024. Insomma, torna prepotentemente d’attualità un combustibile per l’approvvigionamento energetico, il gas, che era stato messo al bando dopo l’enorme aumento del costo conseguente alla crisi bellica in Ucraina. E proprio il gas comincia a essere riconsiderato anche in ambito sindacale, per porre un argine alla crisi occupazionale che si determinerà in conseguenza della decarbonizzazione. E’ quanto, ad esempio, sta accadendo a Brindisi, dove c’è la centrale a carbone più importante del Paese assieme a quella di Civitavecchia. Proprio a Brindisi si è aperto un preoccupatissimo dibattito sul futuro delle maestranze impiegate nel settore delle manutenzioni ed è stata direttamente la Filctem Cgil a rispolverare il progetto della riconversione a gas che sembrava essere stato sigillato in un cassetto. La Filctem Cgil Brindisi ha infatti chiesto che i circa 800 attuali addetti tra Enel e ditte esterne abbiano le stesse opportunità dei lavoratori delle altre centrali a carbone di Fusina, Monfalcone, e dei siti industriali di Montalto, Tavazzano, Ostiglia, Ravenna, Cassano d’Adda e Marghera, dove oggi sono in fase di realizzazione nuovi impianti performanti a gas. Ha anche rimarcato che il gas rimane il vettore per accompagnare e arrivare agli obiettivi di produrre, entro il 2030, i due terzi del fabbisogno energetico nazionale dalle rinnovabili. Questo a Brindisi, mentre a Civitavecchia tutto tace. Peraltro, il nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, pubblicato nei giorni scorsi, non prevede ulteriori impianti a gas nei prossimi anni oltre a quelli già autorizzati. Ma la recente storia energetica del Paese, anche per effetto di gravissime crisi internazionali, ha insegnato che tutto può diventare possibile. Staremo a vedere.