Una lettera per rispondere alle esternazioni del presidente dell’Autorità Portuale, Pino Musolino sulla Pas, fatte nel corso dell’ultimo consiglio comunale aperto, quello dello scorso 17 novembre. È quella scritta dai dipendenti della società che si occupa della sicurezza all’interno dello scalo e nella quale si afferma che è assurdo parlare sempre di tagli e che di un piano di sviluppo societario.
La lettera integrale:
Alla Cortese attenzione del Presidente Autorità Di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino,
Carissimo Presidente, in riferimento a quanto da lei dichiarato nell’ultimo consiglio comunale avvenuto il 17/11/2021, soprattutto per quel che concerne la “Nostra” Società Pas (Port Authority Security), in merito ai costi del personale (20% superiore cit.) e alla possibilità futura di utilizzo di società private per l’espletamento di suddetti servizi (cit. “Sono fessi tutti gli altri e siamo più intelligenti noi?”) .
Sig. Presidente detta così, sembra che lei abbia un quadro incompleto o parziale sulle responsabilità dei costi “passati”, siamo convinti che per costo del personale non intendeva dire la retribuzioni dei dipendenti (visto che mediamente in rispetto del CCNL di Vigilanza Lo stipendio si aggira tra i 1100/1400 euro netti mensili), ma nonostante questo, ora, ci rimane difficile credere dopo i “tagli” affrontati in questi mesi/anni sulla pianta organica amministrativa/operativa e successivamente la sospensione della contrattazione di secondo livello (la quale ci garantiva in qualche maniera un riconoscimento dei disagi dello svolgimento del servizio di security in ambito portuale), che ci siano ancora situazioni che lei stesso aveva paragonato all’utilizzo di un “Bancomat”.
Come operatori, ci troviamo ad aver affrontato L’ennesima Stagione Estiva impegnativa, senza scoprire le postazioni o creare discrepanze nelle coperture dei servizi richiesti dalla Adsp, e che dopo tutto questo non si trovi un riscontro invece sentendosi dire che la realtà lavorativa in essere non possa perdurare questo a noi Presidente non sta bene.
Riteniamo assurdo che si parli esclusivamente di tagli, e non troviamo un riscontro invece su un vero piano di sviluppo nonostante le potenzialità.
Il servizio di sicurezza nei porti Nazionali secondo un nostro punto di vista, non può essere messo in secondo piano o essere rapportato a realtà che non conosciamo, se vuole possiamo ricercarle insieme, analizzandole anche, e su questo abbiamo qualche serio dubbio, dal canto nostro possiamo informarla che abbiamo sempre superato gli audit di qualità disposti dalla comunità Europea e dal Ministero, alzando la qualità della sicurezza in ambito portuale.
In quanto umili operatori, presumibilmente, non conosciamo tutti gli ambiti Portuali Italiani dove come per la Pas altre società in house Providing resistono (p. Es. Piombino o Gioia Tauro), ma al contrario molti di noi hanno lavorato per istituti di vigilanza privati o li hanno visti operare e se Lei ponesse attenzione alle migliaia di vertenze/cause che gli stessi producono o se si domandasse come alcune di loro possano offrire dei servizi sotto il costo orario previsto dal CCNL (p. Es. Facendo fare straordinari oltre il limite consentito, o non pagando il dovuto retributivo o pensionistico…o comunque ledendo la dignità dei lavoratori nella maggior parte dei casi) probabilmente rifletterebbe sulla possibilità o meno di salvaguardare 65 famiglie, ma soprattutto garantirebbe che il personale operante nel Porto di Civitavecchia non possa esserne sfruttato.
Noi come lavoratori della Pas saremmo fino alla fine fieri e grati di aver avuto questa possibilità lavorativa, ben consci di essere funzionali e utili all’interno del sistema Porto, anche se a volte con opinioni ritenute trascurabili. Rimaniamo ancora disponibili per trovare un punto d’incontro con una collaborazione Società/Ente che valorizzi il nostro lavoro e soprattutto la sicurezza portuale”.