Pascale (Psi) sulla conferenza di Parigi sul clima
Sulla conferenza di Parigi sul clima interviene Mario Michele Pascale, membro del consiglio Nazionale del PSI e presidente dell’associazione Spartaco: “a Parigi, sul banco degli accusati ci sarà il carbone. L’India, terzo grande inquinatore del mondo, non vuole saperne di una moratoria sulla costruzione di nuove centrali a carbone, rivendicando il diritto allo sviluppo di circa duecento milioni di suoi cittadini, che ancora vivono senza elettricità. Sarà una lotta dura, senza quartiere, sia all’interno dei negoziati che fuori dal palazzo, dove già si registrano i primi scontri”. Prosegue Pascale: “in fondo, ci sono i pusillanimi, come noi italiani che, pur condannando i grandi inquinatori e svolgendo all’estero, specialmente in Sud America, “operazioni simpatia” sulle energie rinnovabili, rimaniamo ancorati come delle cozze ai fossili. Ricordo a tutti che mentre la grande maggioranza del mondo occidentale virava verso le rinnovabili e le energie alternative noi (ministro dello sviluppo economico era Pierluigi Bersani) abbracciavamo con enfasi il carbone. Chiude l’esponente socialista: “Il mio augurio è che se il governo italiano spingerà a livello internazionale per le rinnovabili, come è stato anticipato, sia coerente con se stesso e metta mano ad un piano di chiusura e di riconversione delle centrali a carbone presenti sul territorio nazionale. Aspettiamo Matteo Renzi alla prova dei fatti”.