Non poteva che essere dedicato alla vicenda riguardante i fondi Enel al Comune di Civitavecchia, il sonetto settimanale di Pasquino. L’anonimo poeta torna ad occuparsi di una questione che ormai da circa un mese sta alimentando il dibattito politico cittadino e lo fa mettendosi nelle panni degli amministratori a Cinque Stelle incalzati dalle minoranze (e non solo) che chiedono un consiglio comunale.
Li sordi dell’Enel
Ma guarda che pretese ‘sti signori
Che vonno che la giunta communale
Vada in Consijjo come in tribbunale
Da quelli che ce vonno buttà fori.
Dicheno che artrimenti adè illegale.
Ma noi che nun dormimo sull’allori
E che volemo solo spettatori,
Noi trovamo ‘sta cosa innaturale.
Ma ch’adè tutta ‘sta democrazzia?
Adè un impiccio, ‘na rottura, e poi,
Che dovemo sparti la mercanzia?
Nun semo trasparenti dite voi,
Nun è così, nun stamo a fa’ razzia,
Noi semo trasparenti tra de noi.
Â
Pasquino dell’OC
Â