Pd: “L’assurda odissea di uno studente-utente del tpl”
Un altro episodio che testimonia la disorganizzazione della gestione Micchi anche nel settore del trasporto pubblico locale. È il commento dei consiglieri comunali del Pd Marco Piendibene e Rita Stella all’episodio capitato nei giorni scorsi ad alcuni studenti civitavecchiesi, lasciati a piedi da un autobus della linea G1 dedicata al trasporto scolastico ironicamente definito “inafferrabile” dagli esponenti del Pd. Questi i fatti, stando al racconto di Piendibene e Stella: martedì scorso uno studente, che pochi giorni prima aveva acquistato un abbonamento annuale presso gli uffici di Argo chiedendo dettagliate informazioni sul tragitto del bus, si è recato alla fermata di via Fontanatetta alle 7.10, in largo anticipo sull’arrivo del pullman, che sarebbe dovuto partire alle 7.05 dall’autoparco, transitando per via Braccianese Claudia, via Tarquinia quindi verso S.Agostino, percorrendo via Fontanatetta in direzione mare, proseguendo poi per Aurelia, S.Lucia, via XVI Settembre, Viale della Vittoria, viale Baccelli e così via. Stando alla testimonianza raccolta da Piendibene e Stella, però, del bus nessuna traccia, tanto che per evitare di far tardi a scuola il ragazzo ha deciso di farsi accompagnare in auto dal padre. Secondo il racconto la madre, rimasta a casa, ha visto poi passare il pullman intorno alle 7.30, tra l’altro in direzione opposta rispetto a quella indicata sull’opuscolo consegnato allo studente dall’impiegato di Argo. “Avendo intuito l’incongruenza tra l’opuscolo ed il percorso – spiegano Piendibene e Stella – il giorno successivo la famiglia si è adeguata a quello che era stato il percorso del giorno prima e lo studente è riuscito a prendere l’autobus”. Ieri, però, un nuovo inconveniente per il ragazzo: mentre si accingeva a prendere l’autobus alle 7.30, da casa ha visto il pullman passare alle 7.13 in direzione mare, ovvero quella descritta nell’opuscolo. Risultato: bus perso e familiari costretti nuovamente a portare il figlio a scuola in auto. “Si tratta solo della testimonianza di un episodio – affermano i consiglieri del Pd – da cui però il sindaco dovrebbe trarre delle indicazioni perché dopo tutti gli aumenti delle tasse e delle imposte votate dalla sua maggioranza, dovrebbe riuscire a garantire almeno l’efficienza di quei servizi che i civitavecchiesi pagano profumatamente e pretendere, da chi percepisce oltre 100 mila euro l’anno, una gestione delle municipalizzate pressoché ineccepibile”.