Una emerita sciocchezza. Così il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico definisce la decisione del Comune di uscire dal Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale, motivata con il fatto che a pagare le analisi dell’organismo è l’Enel, ovvero chi dovrebbe essere controllato. I consiglieri democrat, Pietro Tidei, Marco Piendibene e Rita Stella e la segreteria del partito ricordano che il Consorzio che gestisce l’Osservatorio è composto dai Comuni del Comprensorio e l’Enel non è presente nel comitato di gestione e quindi i comuni possono orientare le scelte dell’Osservatorio, cambiarne il Presidente, decidere le linee d’azione e il tutto a costo zero.
Per il gruppo consiliare e la segreteria del Pd, la scelta della maggioranza a Cinque Stelle isola ancor più Civitavecchia dai comuni limitrofi e, incomprensibilmente, diviene la rinuncia ad uno strumento che sta agendo per distinguere la quantità e la provenienza delle cosiddette polveri sottili ed individuare, con esattezza, quali siano i diversi impatti di Enel, Tirreno Power, Porto e traffico veicolare nella produzione delle polveri sottili, ovvero del PM 10 e del PM 2,5. Secondo Tidei, Piendibene e Stella e la segreteria del partito, in realtà l’attività dell’Osservatorio andrebbe difesa e incrementata. Rivelano, infatti, che nella confusione generata dalle sovrapposizioni di competenze nella battaglia tra enti preposti è accaduto che le tre postazioni cedute all’ARPA Lazio sono state integrate nella rete regionale e classificate come “Postazioni da Traffico Urbano”, come evidenziato nel sito internet di ARPA Lazio. Quindi nel caso di sforamenti registrati da tali postazioni, sottolineano consiglieri e segreteria Pd, l’unica cosa che potranno fare le autorità amministrative sarà quella di emettere un’ordinanza per le targhe alterne o per blocchi del traffico, assolvendo di fatto i maggiori attori dell’inquinamento sul territorio, Enel e Porto, che non subirebbero alcun provvedimento restrittivo continuando ad agire indisturbati. “Una scelta – conclude la segreteria e il gruppo consiliare Pd – che si spiega solamente con un preconcetto cieco ed ideologico che finirà per ridurre gli strumenti a disposizione del Comune di Civitavecchia per combattere l’inquinamento”.