Pd: “Perché nessuno parla della crisi della Seport?”
Sotto il vestito niente. Era il titolo di un film degli anni ’80 sul torbido mondo delle modelle e il Pd usa una analogia simile per descrivere la situazione che sta vivendo la Seport, la società che gestisce il ciclo dei rifiuti in ambito portuale e che da cinque anni consecutivi chiude i bilanci in perdita. “Dietro uno schermo illuminato dalle presunte, inarrestabili e impetuose sorti progressive della nostra portualità cittadina sono evidenti situazioni di crisi e difficoltà”, esordisce infatti una lunga nota della segreteria cittadina del Pd, che si dice preoccupata non solo per l’effetto che tale situazione può avere su lavoratori e le famiglie ma perché su questa si è steso negli anni un velo di omertoso silenzio. Un silenzio ancor più grave, per Bertolo e Crisostomi della segreteria democrat, perché ha di fatto impedito interventi, gestionali e strategici, che avrebbero sicuramente portato a valutare e risolvere opportunamente e tempestivamente tali criticità, cosa che a oggi, visto i colpevoli ritardi, risulta di difficile soluzione. “Perché – chiedono i due esponenti del Pd – quando si descrivono i successi, o presunti tali, dello sviluppo portuale si omette di dire che la SEPORT nell’ultimo quinquennio ha presentato bilanci in deficit? Perché nessuno rompe il silenzio sapendo che perdurando tale condizione a farne le spese saranno inevitabilmente i lavoratori e le loro famiglie?”. Il Partito Democratico si chiede come sia stato possibile che una società che ha avuto il privilegio di lavorare in una condizione di sostanziale monopolio sia finita sull’orlo di una situazione di grande difficoltà, considerando che gode poi del contributo importante dell’Autorità Portuale, presente nel consiglio di amministrazione della Seport e che vi investe denaro pubblico. “E’ stato esercitato sino in fondo e con senso di responsabilità – continua il Pd – il ruolo di controllo che certamente compete? Può lasciare indifferente un Ente di diritto pubblico una situazione che vede i bilanci di una società di cui si fa parte chiudere sistematicamente in rosso?”. I due esponenti della segreteria Pd spiegano che le domande e la denuncia sono finalizzate ad evitare che ci si trovi prossimamente ad affrontare una drammatizzazione della vicenda con soluzioni che pesino sulle spalle dei lavoratori che sono certo incolpevoli e che è quanto mai opportuno vigilare affinché attorno ad un importante servizio portuale non si concentrino interessi speculativi, come avvenuto in un recente passato con la vicenda “Privilege”. Proprio la vicenda Privilege, per il Pd, sta a testimoniare come sia mancata una seria azione di controllo amministrativo e di indirizzo politico. “Per quanto ci riguarda – concludono Bertolo e Crisostomi – continueremo, come sempre, ad esercitare liberamente il nostro ruolo di critica e di denuncia non selezionando gli argomenti da trattare con una lente ideologica, difenderemo i lavoratori della Seport qualora le cose prendano una piega a loro sfavorevole e saremo a fianco dei sindacati che senza dubbio sul tema continueranno a svolgere positivamente la loro funzione”.