“Sono questi i settori nei quali l’amministrazione comunale è più in ritardo. Nonostante la nostra disponibilità a comprendere la complessità di questi problemi e a mettere in atto una opposizione responsabile e molto propositiva – affermano i consiglieri del PdL Moretti, Ruscito, Voccia, Fioravanti, Penge ed Asciutto – dobbiamo prendere atto della pochezza dei risultati raggiunti da questa maggioranza di centro-sinistra. Solo ora, dopo anni di dure contrapposizioni, appare finalmente chiaro, anche a chi ha fino ad ora gestito questi settori, che affidare il servizio di nettezza urbana all’AMA servizi srl è stato un gravissimo errore che ha causato enormi disservizi, un aumento dei costi e con due dei tre membri della commissione di controllo dell’appalto che hanno rassegnato le dimissioni. Solo ora si comprende che l’area dell’isola ecologica deve essere messa a norma ed il suo affitto è troppo caro. Solo ora si realizza che il nostro territorio comunale è troppo limitato e troppo densamente abitato per ospitare un’area di compostaggio, meno che mai se questa deve trovare posto in una delle poche zone di pregio della nostra agricoltura. Si è perso tempo con innumerevoli proroghe ed improbabili tentativi di regolarizzazione che dovevano passare sopra alla testa dei cittadini e del consiglio comunale. Così facendo per l’igiene urbana ci trasciniamo, di emergenza in emergenza, con un contratto scaduto a fine 2007 e non siamo rientrati in nessuna una strategia comprensoriale per il trattamento dei rifiuti differenziati. Per quanto riguarda le opere pubbliche, rotatorie a parte ovviamente, non siamo messi meglio – proseguono i consiglieri del PdL – mentre tutti ci interroghiamo ancora sul significato dell’inquietante bruttura posta all’ingresso sud di Ladispoli, l’amministrazione non perde occasione per raccontare ai cittadini, anche attraverso il fazioso Gazzettino di Ladispoli che costa ai cittadini oltre 100.000 euro l’anno, che alcune opere pubbliche non possono essere realizzate a causa di ipotetici finanziamenti non erogati dalla provincia di Roma e dalla regione Lazio. Esaminando più attentamente i fatti ci si accorge invece che i soldi non arrivano perché, ad esempio proprio da parte della regione, arrivano invece richiami ad assessore e funzionario a presentare la documentazione prevista per legge, pena la perdita dei contributi. In altre circostanze ci si accorge invece che i contributi promessi dalla giunta Marrazzo erano semplicemente privi di copertura finanziaria. Ma il paradosso più grande è che questa situazione si è generata in presenza di ben due figure amministrative che dovrebbero occuparsi di questi temi, un assessore ai “Lavori pubblici, arredo urbano-igiene urbana, giardini ed aree verdi” e un delegato all'”Arredo urbano-viabilità- igiene urbana”, in un intreccio e sovrapposizioni di competenze che non hanno giovato alla soluzione di questi problemi. Ad esempio nessuno ha mai saputo quali siano state le azioni concrete che il prima consigliere ed ora delegato all’igiene urbana, abbia messo in campo per evitare che si finisse in questa situazione critica. Non vogliamo ripercorrere l’annosa vicenda che in questi giorni ha costretto il sindaco ad adottare l’ennesimo provvedimento d’urgenza per fare in modo che il servizio di pulizia della nostra città non venisse interrotto – concludono i consiglieri del PdL – ma crediamo sia importante che i cittadini comprendano cosa negli anni non ha funzionato, di chi sono le responsabilità e quali strategie si possono adottare per avere una Ladispoli pulita a costi accettabili per i residenti. Sebbene questa amministrazione ci tenga a ricordare che la responsabilità dell’affidamento del fallimentare servizio di nettezza urbana all’AMA servizi sia del precedente sindaco Ciogli, noi vogliamo invece focalizzare l’attenzione su quegli amministratori, come l’assessore ed il delegato, che in tre anni e mezzo non sono stati in grado nemmeno di affrontare il problema invitandoli, in un impeto di amor proprio, a trovare il coraggio di rassegnare le proprie dimissioni”.