Se corrispondono a realtà le voci che fonti vicine alle poltrone pinciarde diffondono il Comune si appresta ad affondare i propri adunchi artigli nelle tasche ormai semivuote dei civitavecchiesi : si parla insistentemente di un incremento della montiana IMU in corrispondenza della seconda rata , un altro salasso sulle già magre risorse delle famiglie!In alternativa a tale misura, si parla di un incremento delle aliquote relative all’addizionale comunale sull’IRPEF!
Quindi chi paga comunque è sempre il Popolo, come nelle migliori tradizioni democratiche della Casta che ” opprime” il Paese in generale e la città in particolare sottoposta alla ” libido” politica di una ” castarella” pur sempre figlia e rappresentante della “Casta” da cui trae ogni riferimento comportamentale ! E’ di recente data l’assunzione di un Art.110 ,alla ragguardevole cifra di circa 70.000 euro annui, evento che in tempi così bui getta poco edificanti riflessi sull’incapacità della dirigenza pinciarola di esprimersi in termini di “tagli alla spesa” o, come si dice oggi, di ” spending revue”, incapacità figlia dell’abitudine dei politicanti di considerare il Popolo un semplice e comodo ” bancomat” per soddisfare. legalmente le più disparate esigenze di una classe politica composta, nella sua quasi totalità , da una caterva di individui “piccoli” in tutte le accezioni del termine! Eppure se si va intorno ai primi del 900 del secolo scorso si scopre che un economista italiano, Ministro delle Finanze nel 1919, certo Maffeo Pantaleoni dichiarava che : ” Qualunque imbecille può inventare ed imporre nuove tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti , corrispondenti all’importo delle tasse…”.Ma parliamo di tempi in cui gli Onorevoli non percepivano emolumenti stipendiali e vivevano del proprio lavoro, dei tempi in cui la campagna elettorale gravava sulle tasche dei singoli politici, in tal senso invito i pinciaroli di turno a fare ricerche in merito alla misura di ” un Barzilai di vino” entrata in voga nelle osterie romane intorno ai primi del 900 e poi dimenticata con l’avvento della Repubblica…..trarrebbero da tale ricerca un arricchimento della loro cultura ed uno spunto di riesame etico su sé stessi!…….e intanto il Popolo paga per estinguere un deficit pari a circa 10.000 000 di euro che il Pincio non intende sanare con robusti tagli alla spesa!. Certo che se Pasquino fosse ancor vivo oggi avremmo potuto trovare in bella mostra sullo splendido gruppo di Bacco e Venere Acquaiola un graffiante sonetto titolato : ” Ma l’IMUrtacci vostra”!
Il Segretario Federale Fiamma tricolore
Gabriele Pedrini