“Pensavo che il “nepotismo”, come fenomeno sociale, appartenesse solo al papato del periodo rinascimentale: mi sono sbagliato, il citato fenomeno vincendo le barriere del tempo si ripresenta ancora oggi (Striscia la Notizia “docet”) e, purtroppo, si è manifestato anche nella locale politica cittadina”. Inizia così un lungo intervento di Gabriele Pedrini. Un atto di accusa quello del segretario federale della Fiamma Tricolore, che però non fa nomi. Leggi la nota.
“Pensavo che il “nepotismo”, come fenomeno sociale, appartenesse solo al papato del periodo rinascimentale: mi sono sbagliato, il citato fenomeno vincendo le barriere del tempo si ripresenta ancora oggi (Striscia la Notizia “docet”) e, purtroppo, si è manifestato anche nella locale politica cittadina. Tale tendenza, da parte di persone autorevoli, ma non certo “onorevoli”, si traduce nell’usanza blasfema, dal punto di vista “etico” della “giustizia sociale”, ad agevolare parenti, amici , conoscenti per lo più nel l’assegnazione, attraverso forme di appoggio “dirette” od “indirette”, di cariche od incarichi di natura politica o amministrativa, di solito lautamente retribuiti con il pubblico danaro , ovvero a spese dei contribuenti. Orbene, nel panorama cittadino attuale, risulta difficile inserirsi in un mondo lavorativo in crisi e per di più politicamente “blindato” attraverso il necessario possesso di una tessera di partito, panorama in cui il precariato ed il lavoro in nero sono ormai costanti per quasi tutti quei giovani, e meno giovani, che rifuggono dalla “dinamica socio-politica” testé illustrata. Costoro sono gli “sfigati di turno”,ovvero quelli che, usciti da lombi di “comuni mortali”, si trovano dinanzi una bella salita da fare con una bicicletta senza catena e, talora, priva anche di sella: sono tutti destinati al ruolo di “vacca da latte” per coloro che invece riescono ad approdare tranquillamente e rapidamente ad un ben retribuito posto di lavoro , o presunto tale , utilizzando vettori molto più comodi e rapidi, non disponibili sul comune mercato. E così,con la sola magìa di un cognome e l’opportuno profilo politico, ecco materializzarsi una bella poltrona dove poggiare l’augusto sedere: nulla a che vedere, tanto per restare nell’attualità, con le impalcature dei cantieri di TVN, dove facilmente si muore per pochi sudati e maledetti denari dai quali, peraltro, vengono tratte le risorse necessarie a mantenere “i politicanti” ed i loro “collaterali”in argomento. Questa è la nefanda logica di una società decadente dove il merito, la capacità ed il “diritto”, non al lavoro, ma ad un “ottimo lavoro”, peraltro, non molto impegnativo, sono divenuti fattori “ereditari”: ma il “diritto di nascita” non era scomparso sotto la lama della ghigliottina rivoluzionaria? Ma la Costituzione non garantisce a tutti i cittadini della Repubblica il “diritto al lavoro” ed il “diritto allo studio” in egual misura? A quanto pare, oggi, è sufficiente un pezzo di carta per sistemarsi nella vita ma non intendo necessariamente parlare del Diploma di Laurea, il cui conseguimento sembra legato, oggi, a parametri economici proibitivi, o a capacità individuali di cui madre natura non sempre è prodiga: oggi sembra sufficiente la tessera di un partito o, in alternativa, un cognome magico…e si fa tranquillamente “bingo”, con buona pace di tutti “poveri cristi” condannati al ruolo maledetto ed anonimo di “vacca da latte””.
Gabriele Pedrini
Segretario Federale Fiamma Tricolore