“Possiamo ritenerci soddisfatti del nostro operato nell’anno che si sta concludendo, ma non è certo un punto di arrivo, bensì uno stimolo a fare sempre meglio”. Queste le parole con il quale il Comandante del Porto di Civitavecchia, Capitano di Vascello (CP) Fedele Nitrella, ha concluso il suo intervento durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina in Capitaneria di Porto.
Più di 15000 controlli effettuati, 36 unità soccorse, 40 le persone soccorse in mare, 11 notizie di reato, 15 sequestri, inoltre, 312 verbali amministrativi per un totale di 25000 euro nel solo mese di dicembre. È il bilancio dell’anno che si sta concludendo, frutto di un’intensa attività di controllo per mare e via terra che gli uomini della Capitaneria di Porto di Civitavecchia e degli uffici minori dipendenti, hanno svolto con spirito di sacrificio e dedizione al proprio lavoro, a tutela degli utenti del mare, dei consumatori e dell’ambiente.
L’ampio territorio sotto la giurisdizione del Compartimento marittimo di Civitavecchia (80 chilometri di costa che annoverano dieci comuni, la Provincia di Viterbo e quella di Terni nell’entroterra) hanno richiesto un’elaborata pianificazione delle attività e un ampio sforzo di uomini e mezzi.
Emblematiche sono state le ultime due settimane dove, nel corso dell’operazione denominata “onda d’urto”, è stato necessario impiegare circa cento uomini suddivisi in due squadre giornaliere i quali, sotto le feste natalizie, periodo in cui il consumo di prodotti ittici si intensifica in maniera esponenziale, hanno effettuato controlli lungo l’intera filiera della pesca, dai pescherecci ai supermercati e ristoranti, passando dai punti vendita all’ingrosso e al dettaglio, senza tralasciare i prodotti trasportati con camion provenienti dall’estero.
L’avvenimento più eclatante si è riscontrato a Bracciano, dove il direttore di un noto supermercato della zona è stato denunciato per frode in commercio, dopo che aveva esposto cartelli fuorvianti che pubblicizzavano alcuni prodotti, posti poi sotto sequestro penale (più di cento chili di pesce fresco tra cui gamberi, mazzancolle e filetti di tonno), che in realtà erano di diversa specie di minor valore commerciale.
Episodio analogo è stato scoperto nella provincia di Terni, in un punto vendita di surgelati, nel quale si tentava di vendere prodotto diverso da quello che era realmente, ingannando i consumatori con etichettature errate (in questo caso sono state sequestrate 300 scatole di prodotto surgelato per un totale di oltre trenta chili).