Riprenderanno il largo domani le barche dei pescatori rimaste ferme in porto per venti giorni per l’ormai nota vicenda del caro gasolio. Un’uscita che però non viene affrontata con particolare convinzione dai lavoratori, consapevoli di rimetterci visto il prezzo attuale della nafta. E proprio di questo si è parlato questa mattina in una conferenza stampa a Palazzo del Pincio, dove il sindaco Giovanni Moscherini ha ribadito il sostegno ai pescatori e, al tempo stesso, ha lanciato un’iniziativa particolare, subito appoggiata da Luigi Guida, presidente dell’associazione Pesca Medio Tirreno.
“Stiamo studiando una struttura per la promozione del turismo sul territorio – ha annunciato Moscherini – e il binomio pesca-agricoltura è molto interessante. Faremo un progetto e lo proporremo ai tour operators”. Un’idea da sviluppare, ma che nel corso della conferenza stampa sembra aver già conquistato i pescatori. “Siamo disponibili alla pesca turistica ed anche a quella ecologica – ha dichiarato Guida – possiamo tornare alle barche a vela, ma abbiamo bisogno di coordinarci con il Comune. Vogliamo percorrere ogni strada possibile per uscire dalla situazione attuale e ringraziamo il sindaco per l’appoggio che ci sta dando. Domani torneremo in mare – ha continuato il presidente dell’associazione Pesca Medio Tirreno – lavoreremo fino alla fine del mese, poi, se il problema non sarà stato ancora risolto, saremo costretti al disarmo e ci saranno 50 mila persone in cassa integrazione. Questi venti giorni di blocco ci sono costati oltre 10 mila euro, non si può andare avanti così. Dal Governo sono arrivate delle promesse, per esempio l’Iva agevolata come per gli agricoltori, ma quello che ci interessa maggiormente è ottenere un prezzo bloccato per il carburante. È una richiesta che facciamo a livello europeo – ha sottolineato Guida – sia per la pesca che per l’agricoltura vogliamo un costo fisso, magari di 40 centesimi al litro, così da renderci conto delle spese a cui andiamo incontro”. Una richiesta che rischia però di cadere nel vuoto alla luce dei quasi 90 centesimi attuali. “I pescatori hanno dovuto far fronte ad un aumento del 240% – ha commentato Moscherini – come si spiega se non con la speculazione da parte delle compagnie petrolifere. Il Comune sarà parte attiva per promuovere un incontro con altri sindaci se la situazione si aggraverà, ma devo dire che la riunione a Roma con Luca Zaia è stata incoraggiante, perché il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali ha dimostrato di essere consapevole del problema. Adesso dobbiamo trovare una soluzione – ha concluso il primo cittadino – non possiamo permettere la distruzione di un settore che in Italia conta una flotta di 14 mila barche”.