“Per la prima volta abbiamo dato un segnale di profondo cambiamento rispetto al passato perché abbiamo affrontato in modo veloce ed innovativo i problemi della pesca, restando al fianco dei pescatori, ascoltando le loro richieste e trovando infine le soluzioni più adatte per rilanciare un settore che sta attraversando una crisi drammatica: oggi siamo in grado di garantire le risposte che l’Europa non ha voluto dare, salvando la pesca italiana e il futuro di migliaia di posti di lavoro”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, annunciando il via libera del Cdm al decreto contenente le misure urgenti necessarie per fronteggiare l’aumento delle materie prime e dei carburanti nel settore della pesca. In particolare è prevista l’attivazione immediata di un arresto temporaneo per le imprese di pesca con la concessione di un premio e di un’indennità giornaliera ai marittimi imbarcati. Il periodo di arresto temporaneo, giustificato da motivazioni di ordine sociale determinate dalla forte sofferenza economica generata dall’incremento del costo del gasolio, è limitato a 30 giorni. La norma viene attuata nei limiti della somma di 35 milioni di euro, coperti in larga parte (25 milioni) mediante l’utilizzo dei fondi previsti dal regolamento comunitario E’ inoltre prevista l’attivazione immediata della misura di arresto definitivo, attuata nell’ambito dei Piani di disarmo previsti dal FEP e inclusi nel programma Operativo. Tale misura è fortemente attesa dalle imprese di pesca, avendo implicazioni non solo di carattere biologico connesse con la riduzione dello sforzo di pesca, ma anche di carattere socio economico, in considerazione del fatto che il premio di ritiro ha una funzione di buonuscita per i proprietari delle imbarcazioni. “Questa misura – ha spiegato il Ministro – è destinata ad incentivare la demolizione del 18% dell’attuale flotta, che ha assoluto bisogno di una profonda ristrutturazione: la crisi aggravata dal caro gasolio, infatti, ha posto in maggiore evidenza quelli che sono i punti di debolezza strutturale della pesca italiana, caratterizzata da un forte sovradimensionamento della flotta, che è composta da 14.000 imbarcazioni aventi un’età media superiore ai 28 anni”. “E’ anche e soprattutto su questi elementi strutturali – aggiunge il Ministro – che dobbiamo intervenire se vogliamo garantire un solido futuro alle pesca italiana”. Un’ulteriore, importante novità riguarda poi gli ammortizzatori sociali, che per la prima volta interesseranno anche il settore pesca. Il decreto varato oggi introduce infatti anche per questo comparto la possibilità di avvalersi della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, uno strumento di natura economico-sociale fortemente atteso da tutto il settore. Questa misura avrà evidenti riflessi positivi anche in materia di sicurezza e salvaguardia della vita umana in mare, dal momento che attualmente l’armatore ha interesse a svolgere l’attività di pesca pur in presenza di avverse condizioni meteo, visto l’obbligo di corrispondere in ogni caso ai marittimi imbarcati il minimo monetario garantito. Gli oneri derivanti da questa parte del decreto saranno garantiti dalla dotazione finanziaria già stanziata a tale scopo, come confermato anche dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, che ha ribadito la possibilità di far gravare tali risorse aggiuntive sulla competenza 2008 del Fondo per l’occupazione. In materia di agevolazioni fiscali, è stata presentata poi una richiesta al Ministero dell’Economia per attivare le procedure per una modifica della direttiva fiscale europea, in modo da poter attuare l’Iva agevolata anche nel settore della pesca marittima. Infine, è stata convocata per il 2 luglio prossimo la Commissione Consultiva Centrale della pesca per la messa a punto dei provvedimenti attuativi del decreto legge. “Anche l’immediata convocazione della Commissione – conclude Zaia – testimonia la nostra capacità di dare una risposta sollecita alle attese dell’intero comparto”.