Continua la battaglia di Vittorio Petrelli per cercare di abbattere l’inquinamento prodotto dalle navi che attraccano al porto di Civitavecchia. In una lettera aperta inviata al sindaco Pietro Tidei ed al capogruppo regionale di Sel Gino De Paolis, l’esponente di Centro Democratico li invita ad intervenire e adoperarsi per l’accordo Blue Flag II e per il problema della sosta prolungata delle navi in rada affinché possano essere adottate al più presto misure che riducano le emissioni inquinanti nel comprensorio. Di seguito il testo integrale della lettera. VIDEO
“Egregio Sindaco,
ho appreso della missiva che Lei ha recentemente inviato al presidente del Consiglio riguardo gli sviluppi della questione del Comprensorio militare di S. Lucia, al fine di scongiurare il pericolo di un nuovo fattore di pressione ambientale di cui non si conoscono le caratteristiche.
Tuttavia, quale massima autorità sanitaria e in considerazione dell’ultimo rapporto epidemiologico pubblicato, resoconto che ha evidenziato un peggioramento dello stato di salute della popolazione, deve considerare la necessità di operare a 360° per assicurare quegli elementi di sostenibilità che potrebbero favorire un inversione di tendenza nei futuri rapporti epidemiologici. Di conseguenza, chiedo un Suo intervento riguardo l’accordo Blue Flag II che Le ho illustrato lo scorso 2 settembre.
L’Autorità Portuale di Civitavecchia respinge l’invito a sottoscrivere, anche nel nostro scalo, l’Accordo Blue Flag II, firmato lo scorso 20 maggio a Venezia, giustificando tale rifiuto con il fatto di aver adottato l’Environmental Ship Index (ESI), che assegna incentivi premianti a quelle navi che superano in qualità gli standard delle emissioni previsti dalle normative attuali.
Un’iniziativa certamente lodevole, ma non alternativa al Venice Blue Flag II, che prevede l’uso di combustibile a basso tenore di zolfo già prima dell’ingresso delle navi in porto (oltre che nelle fasi di ormeggio), offrendo, così, visibilità a quegli armatori che intendono farsi parte diligente. Adottando il Venice Blue Flag II, il beneficio per la qualità dell’aria del comprensorio è maggiore di quello che può assicurare l’ESI.
Considerato che nessun intervento è da reputarsi definitivo nel mitigare l’impatto ambientale dello scalo e tenuto conto degli ultimi allarmanti dati epidemiologici pubblicati (che hanno rilevato il triste primato di un “tasso di mortalità nettamente superiore agli altri comuni della regione”), è necessario promuovere e adottare tutte quelle misure che possono determinare benefici per la salute.
A nulla è valso il mio invito al Presidente Monti per un confronto anche pubblico.
Ma altrettanto da bollare è il comportamento del colosso energetico che, pur essendo coinvolto nella questione delle navi ormeggiate in rada (Enel è il maggior committente dei traffici che comportano la sosta di navi in rada) non ha dato alcun riscontro ad una mia precisa missiva che le allego dello scorso 13 settembre. Eppure, quando si è trattato della riqualificazione della centrale, ha persino scritto ai cittadini.
Indubbiamente, la mancanza di un ruolo istituzionale penalizza la mia azione; per questo motivo, estendo l’invito anche al Consigliere regionale De Paolis, (per tale motivo allego tutta le missive ufficiali) (che si è dichiarato paladino della salute dei cittadini) ad intervenire e adoperarsi anche per l’Accordo Blue Flag II e per il problema della sosta prolungata delle navi in rada affinché possano essere adottate al più presto misure che riducano le emissioni inquinanti nel comprensorio”.