Doveva essere un semplice confronto e invece l’assemblea sul diportismo, svoltasi la scorsa settimana a Palazzo del Pincio, ha innescato una polemica che con il passare dei giorni sta diventando sempre più accesa e, soprattutto, rischia di creare tensioni nell’amministrazione comunale. L’intenzione di realizzare un approdo allo Scalo Matteuzzi non è piaciuta ieri all’Assobalneari Litorale Nord ed oggi a Vittorio Petrelli, che la boccia senza giri di parole, chiedendo di discuterne in maggioranza.
“Vogliamo evidenziare la nostra perplessità e lo sconcerto – afferma l’esponente dell’Italia dei Valori – per l’intervento del delegato ai porti turistici riguardo le indicazioni emerse dall’incontro di giovedì scorso. Il programma elettorale ha sancito l’obiettivo fondamentale di dare una risposta al diportismo locale tant’è che si è previsto la possibilità di “approdi turistici” cassando qualsiasi opera “dalle evidenti finalità di lucro e di grande impatto ambientale”. Nell’assemblea pubblica del 4 si è parlato invece di porticcioli che è cosa ben diversa dall’approdo turistico e nello specifico per lo Scalo Matteuzzi si è riesumato il progetto dell’ingegner Marconi che ci ha visto nel recente passato accaniti oppositori. Fare politica significa anche cercare il confronto con portatori di interessi diversi – sottolinea Petrelli – il compito degli amministratori è quello di conseguire una sintesi e rivelare punti in comune. Se si parla di porticcioli, bisogna dire che intorno ad essi si sono coagulati anche interessi esterni alla città. Ne è dimostrazione il costo dei posti barca, lievitato tanto che oggi esso è ben oltre la portata delle tasche dei civitavecchiesi per questo sarà necessario affrontare sopratutto la questione nelle sue implicazioni se si vuole dare una risposata ai nostri concittadini. Di contro, il tratto di costa dello Scalo Matteuzzi, ma anche La Frasca, sono frequentati da moltissimi concittadini. Lo scalo, qualche anno fa, è stato pure oggetto di una richiesta di referendum che, alla fine, non si è potuto realizzare. Rimane comunque vivo l’interesse dei civitavecchiesi per quel tratto di costa. La progettazione del porticciolo allo Scalo Matteuzzi è un’idea scellerata, innanzitutto perché ci priveremmo di una parte degli ultimi 4 chilometri di costa del tratto cittadino rimasti liberi a fronte dei 20, di una città marinara sempre più sulla carta geografica, considerato che 16 chilometri sono a disposizioni di varie servitù, per non sottovalutare i problemi legati alla viabilità che si creerebbero in quel tratto dell’Aurelia, quanto per i gravi danni all’ambiente, alla flora e alla fauna marina della zona. Al contrario, del progetto della Frasca se ne può discutere. La scelta di farlo internamente appare buona e meno impattante tuttavia qualsiasi struttura o sviluppo possibile deve garantire, almeno per il nostro diportismo, ed in questo potrà tornare utile la prescrizione dell’Enel, due peculiarità imprescindibili: praticità ed economicità della gestione”.