“Come dichiarazione personale mi dispiace constatare che molti colleghi del M5s arrivino in consiglio con le idee, se non con l’intervento scritto, già preconcette e che gli auspici del mio contributo in aula siano rimasti disattesi. In buona sostanza io auspicavo, indipendentemente dalla volontà di alcuni di legarsi a Viterbo, di non subire passivamente questa attuale fase OBBLIGATA dalla legge 56/14 e adoperarci TUTTI (noi Comuni della provincia di Roma) per far si che nel redigendo Statuto Metropolitano vi possa essere un equilibrio di funzioni e ruoli che la stessa legge consente e che andrà previsto proprio nello Statuto Metropolitano. Una sintesi delle prospettive possibili per il nostro territorio è indicata proprio nel dispositivo finale della mozione allegata. Da ultimo segnalo la paradossale posizione del M5s che a livello locale sponsorizza un legame con Viterbo e sottolinea la strategicità della Civitavecchia-Orte e dall’altra la deputata Marta Grande chiede di bloccare i lavori della stessa superstrada uniformandosi alla linea del gruppo parlamentare del M5s e, di fatto, manifestando uno stato confusionale e mancanza di una linea strategica del movimento di Beppe Grillo.” Di seguito la mozione completa.
MOZIONE
A seguito del Consiglio Comunale aperto del 4 agosto 2014 sul tema della città metropolitana
considerato:
che la legge 7 aprile, n. 56 che regola le “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” determina (comma 6) che il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia omonima;
che la procedura per la modifica delle circoscrizioni provinciali, ai sensi dell’art. 133, primo comma, della Costituzione, prevista dalla stessa legge 56/14, prevede una specifica legge della Repubblica, su iniziativa dei Comuni interessati, sentita la stessa Regione di appartenenza;
che i dettami della legge 25 maggio 1970, n. 352 riguardo alle norme sui referendum regionali previsti dalla Costituzione, prevedono il distacco da una regione e l’aggregazione ad altra di una o più province o di uno o più comuni e non il distacco di uno o più comuni da una provincia ad un’altra provincia della stessa regione;
che le scadenze legate alla fase attuativa indicate nella legge 56/14, ovvero quella dell’elezione del Consiglio metropolitano (entro il 12/10/14) e quella dell’approvazione dello statuto (entro il 31/12/14) non consentono i tempi necessari ai percorsi legislativi sopra richiamati e che ulteriori approfondimenti su improbabili nuove province, sottrarrebbero tempo e risorse per la necessaria partecipazione attiva alla redazione dello stesso statuto che è invece la leva atta ad equilibrare funzioni e strumenti tra Roma e la sua provincia.
Visto:
che la recente approvazione della risoluzione della IX commissione Trasporti, Poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, ha definito l’autorità portuale di Civitavecchia – Fiumicino – Gaeta quale hub di importanza strategica nazionale che riconosce la specificità dell’autority laziale rispetto alle altre sul territorio nazionale proprio per la struttura che connette la Capitale alla rete transeuropea dei trasporti;
che, oltre alle affinità delle funzioni fondamentali rispetto alle nuove province, le città metropolitane possono esercitare ulteriori importanti funzioni meglio espresse nella legge 56/14 nelle lettere da a) ad f) del comma 44. Ciò rafforza la visione di un ruolo delle stesse città metropolitane come enti per il governo integrato delle grandi conurbazioni urbane (forme policentriche di aree cittadine differente dall’agglomerazione);
che, in base all’ordinamento che configura, in luogo del comune di Roma, l’ente territoriale “Roma capitale”, è previsto che siano assegnate dallo Stato e dall’Unione Europea risorse ulteriori, in considerazione del ruolo di capitale della Repubblica e delle nuove funzioni ad essa attribuite determinando i costi connessi a tali attribuzioni, detraendoli dal Patto di Stabilità, per poter liberare così nuove risorse da destinare agli investimenti.
Atteso:
che la legge 56/14 apre alla possibilità dell’elezione diretta del Sindaco metropolitano indicando le condizioni amministrative affinché ciò possa avvenire e che, ritenendo tale forma di elezione diretta da parte dei cittadini la migliore possibile, questa volontà politica dovrà essere normata nel redigendo statuto della città metropolitana di Roma Capitale;
che la suddetta possibilità di elezione diretta del Sindaco metropolitano richiederà un lungo iter, data la necessità di regolare tale scelta con un’apposita legge dello stato.
Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Civitavecchia
IMPEGNA
Il Sindaco, la Giunta e lo stesso Consiglio Comunale nel merito delle specifiche competenze:
1) ad avvalersi del lavoro e degli approfondimenti prodotti dalla costituenda commissione consiliare speciale che dovrà approfondire tempistiche ed opportunità per compatibili con le leggi vigenti;
2) ad aprire sollecitamente – con accesso dal sito istituzionale del Comune – un portale sulla Città metropolitana che possa costituire in questa decisiva fase costituente un veicolo aperto alla più ampia partecipazione di idee ed interessi;
3) attivarsi dal punto di vista istituzionale e politico sia prima che dopo l’elezione del Consiglio metropolitano prevista entro il 12 ottobre 2014, affinché nella stesura dello statuto sia prevista l’elezione diretta del Sindaco metropolitano e che nell’immediato venga prevista la figura di un Vice Sindaco metropolitano sul modello del CSM e dunque con una dichiarata funzione esecutiva;
4) sostenere, in seno alla costituenda istituzione, che il Vice Sindaco metropolitano di cui sopra sia scelto tra i rappresentanti della provincia proprio per garantire un equilibrio di rappresentanza, perché Roma ha bisogno della sua provincia e la provincia ha bisogno di Roma;
5) sostenere in sede istituzionale e in fase redigente lo statuto, l’impostazione della città metropolitana di Roma Capitale connotata, in prospettiva, come un ente di governo centrale i cui organi siano eletti a suffragio universale dalla popolazione dell’intera area, ove i comuni inclusi possano assicurare specifici servizi di prossimità con particolare riferimento alle precipue caratteristiche del nostro territorio.
Civitavecchia 5 settembre 2014 Il Gruppo consiliare del Partito Democratico