Lucidate a festa con le cromature che brillano al sole, le curve perfette dei parafanghi, e poi i fanali che sono molto di più di un accessorio, e i serbatoi, dalle linee sfilate con l’immancabile, prestigioso marchio delle mitiche fabbriche che evocano un’epoca, una lunga stagione di fabbriche e di genialità meccanica che non c’è più. Non è stata soltanto una mostra, una passerella per nobili decadute, quella delle due ruote d’epoca, organizzata nel fine settimana a via Cencelle con la tradizionale passione e la proverbiale bravura dal Vespa Club e dall’Associazione Motociclistica guidate dal presidente Bruno De Vita.
Il raduno, l’esposizione è stato qualcosa di più e di diverso del rizzare sui cavalletti tante Vespe e tante moto che hanno fatto storia per scelte tecniche, soluzioni aerodinamiche, per la bellezza delle linee. E’ stato, per molti, un viaggio nella memoria di chi, ormai non pochi anni fa, è salito in sella ad una Vespa 125, ad una scintillante Ducati 98, magari ad una Iso, o più modestamente ad un Motom. Un’esperienza personale, ma per molti anche il ricordo collettivo di tante moto che sfrecciavano sulle strade semideserte, che riposavano nei cortili o sotto casa. Così i moltissimi visitatori della mostra di via Cencelle non si sono limitati ad uno sguardo d’insieme, ad una veloce passeggiata fra questi mezzi di altri tempi, ma si sono fermati per ricordare con altri emozioni, suggestioni di un tempo che non c’è più. Ma il dato più significativo di questa proposta del Vespa Club e dell’Associazione Motociclistica riguarda i tanti giovani che hanno potuto toccare con mano la mitica Vespa con sidecar, o con il fanale sul parafango, una Gilera, un’eccezionale Harley Davidson, per non dire dei due gioielli preistorici, perfettamente funzionanti e scoppiettanti. Una festa dunque con tanti appassionati giunti da fuori città, soddisfatti dell’accoglienza, dell’organizzazione e della grande partecipazione.